Nelle classi così non va: ci sono ancora troppe questioni irrisolte. Ecco il dossier della Regione

Nelle classi così non va: ci sono ancora troppi nodi irrisolti. Ecco il dossier della Regione
Nelle classi così non va: ci sono ancora troppi nodi irrisolti. Ecco il dossier della Regione
di Martina Marinangeli
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Sabato 14 Maggio 2022, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 08:54

ANCONA  - Una lunga “lista della spesa” che Palazzo Raffaello ha sottoposto all’Ufficio scolastico regionale. Un elenco di criticità segnalate dai territori che solo in parte sono state risolte. I nodi da sciogliere in vista dell’anno scolastico 2022/2023 sono molteplici ed è l’area del cratere sismico quella che soffre di più, con rischio di desertificazione dei territori in assenza di servizi fondamentali.

I problemi di maggior rilievo messi nero su bianco dalla Regione riguardano in particolare la numerosità massima delle classi con studenti con disabilità, la deroga al numero di alunni per le scuole nei comuni montani, la questione della costituzione delle pluriclassi e l’accorpamento di ragazzi che frequentano indirizzi diversi delle scuole secondarie di secondo grado.

Inoltre, nel caso di riorientamento degli alunni, si lamenta la distanza da percorrere per raggiungere il nuovo plesso, soprattutto riguardo alle scuole collocate in località montane-


La ricognizione delle segnalazioni di criticità in merito all’assegnazione delle classi, evidenziati nel documento inviato lo scorso aprile dall’assessorato all’Istruzione all’Usr, parlava di sette casi nella provincia di Ancona, 16 in quella di Ascoli Piceno, 26 nel Fermano, 34 nel Maceratese e sette nella provincia di Pesaro Urbino. Alcuni di questi, tuttavia, nel frattempo sono stati risolti, come nel caso delle scuole dell’infanzia e delle primarie dell’Anconetano. Restando nella provincia dorica, anche due casi segnalati su tre segnalati relativi alle scuole di secondarie di primo grado sono stati risolti.

La richiesta della secondaria di secondo grado non è invece stata accolta dall’Usr. Nel Pesarese, relativamente alle scuole dell’infanzia, è stato risolto un caso su tre ed uno in maniera parziale, mentre per la scuola primaria nessuna delle tre segnalazioni è stata accolta. Dei casi segnalati alle superiori, ne sono stati risolti sei su nove. Più critica la situazione nelle province del sisma. In quella di Ascoli Piceno, va meglio nelle scuole dell’infanzia e nelle primarie, dove è stato posto rimedio a tre nodi su quattro nel primo caso e sette su otto nel secondo. Nessuna delle tre richieste delle secondaria di primo grado è invece stata soddisfatta, così come ancora in stand by è la criticità di quella di secondo grado.

In provincia di Fermo, tutte le situazioni critiche relative alle scuole dell’infanzia sono state risolte, mentre nelle primarie il rapporto è di tre nodi risolti su 10, alle medie di quattro su sette ed alle superiori di due su tre. Chiude l’elenco la provincia di Macerata, dove restano ancora da sanare quattro criticità segnalate nelle scuole dell’infanzia, cinque nelle primarie (su 13 inizialmente emerse), due alle medie e tre (su nove) alle superiori.


Alcune situazioni rimaste aperte potrebbero essere risolte - almeno nel I ciclo, dalle stesse istituzioni scolastiche in virtù della loro autonomia organizzativa - nei casi in cui l’Usr metta a disposizione l’organico di potenziamento. «Stiamo organizzando le classi prevedendo la loro formazione per annualità, laddove possibile - fa sapere il direttore dell’Usr Marco Ugo Filisetti -. In caso contrario, prevediamo, in extrema ratio, la formazione di pluriclassi per le Primarie e le secondarie di primo grado, tenendo conto di un tempo massimo di percorrenza per raggiungere la scuola di 5-7 minuti. Faccio un esempio: la sede distaccata della primaria di Borgo Pace è a quattro minuti dalla sede principale a Mercatello. Poiché gli alunni erano appena tre, li abbiamo riuniti nel plesso principale in una pluriclasse. Siamo attenti ad evitare di creare difficoltà alle famiglie ed agli studenti, fermo restando il diritto/dovere di frequentare una comunità educante che garantisca un’efficace attività didattica».

Ed aggiunge: «ci siamo attenuti alle intese raggiunte tra amministrazioni e Regione. Alcune amministrazioni, invece, per una scelta politica, ritengono che debba esserci un punto di erogazione a prescindere dal numero degli alunni. Ma stando agli ordinamenti scolastici, non è prevista la formazione di classi a discapito della comunità educativa». Lo scorso 9 maggio, il tema della formazione delle classi per il prossimo anno scolastico era stato affrontato in un incontro tra lo stesso Filisetti, il governatore Francesco Acquaroli e l’assessora all’Istruzione Giorgia Latini, che ha promesso di proseguire nella battaglia a fianco dei territori.

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