«No alla montagna come Luna park»: si riapre il dibattito sui borghi

Il rendering del maxi progetto a Sarnano
Il rendering del maxi progetto a Sarnano
di Monia Orazi
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Domenica 31 Luglio 2022, 07:25

ANCONA - Come far rinascere i borghi abbarbicati sulle montagne sfregiate dal sisma? Da quando, tra il 2016 ed il 2017, il terremoto scosse dalle fondamenta le Marche, il tema è stato al centro di un acceso dibattito e ad offrire nuovi spunti ci pensa il regista di Recanati Giorgio Cingolani che, parlando dell’uscita del suo film “Neve e sangue” dalle colonne del Corriere Adriatico, ha invitato a non trasformare la montagna in un luna park. Ed il pensiero di molti è andato subito al maxi progetto di Sarnano

Il progetto

«Si è parlato della trasformazione della montagna in un parco divertimenti, ma non è così - ci tiene a spiegare il sindaco Luca Piergentili -.

A Sarnano il progetto di investimento per il rilancio della montagna riguarda tre settori: saranno rifatti gli impianti di risalita, di cui quattro attualmente fermi per scadenza di vita tecnica. La seconda tipologia riguarda i servizi, con gli attuali chalet che saranno riqualificati, il completamento dello scheletro di edificio a Fonte Lardina, saranno incrementati i posti di ricettività turistica alla Capannina. Abbiamo solo una ventina di posti letto, davvero troppo pochi per la montagna. A Sarnano - prosegue - l’economia legata alla stazione sciistica esiste da fine anni Cinquanta, cosa dovremmo fare, smantellarla? Ci vive un indotto di circa seimila persone, Sarnano vive di turismo, stiamo cercando di svilupparlo, anche per dare opportunità economiche ai nostri giovani e permettergli di restare». Il sindaco spiega che secondo lui è stato travisato il progetto di investimento da circa 40 milioni di euro, per la riqualificazione delle strutture sciistiche e turistiche della montagna. «Non esiste solo lo sci, i turisti oggi chiedono un sistema diversificato, da noi fanno ciaspolate e kite surf, in un fine settimana invernale nel comprensorio si arriva sino a diecimila presenze, ditemi in inverno in quale zona delle Marche si registrano numeri simili», conclude Piergentili. 

Colpa della burocrazia

Critica l’eccessiva burocrazia, il sindaco di Bolognola Cristina Gentili: «Noi sindaci abbiamo le idee chiare, ho dubbi che invece gli enti preposti alle autorizzazioni per i progetti, vogliano davvero il rilancio turistico delle zone montane. Serve un turismo a 360 gradi, destagionalizzato per 365 giorni l’anno. Vanno proposte iniziative legate alla cultura, all’ambiente ed alla natura, allo sport. Punteremo sui progetti legati ai fondi del Pnrr, con l’albergo diffuso, la riqualificazione degli impianti e dei locali della stazione sciistica, parcheggi in più per accogliere i turisti». Parla di recupero di qualità della vita il sindaco di Esanatoglia Luigi Nazzareno Bartocci: «Io penso che la ricetta per il rilancio, sia quella di recuperare innanzitutto la conoscenza e l’identità di un borgo. Questo va fatto coinvolgendo le strutture scolastiche, i cittadini. E’ fondamentale avere cura dell’ambiente, perché l’accoglienza non la facciamo semplicemente con un piatto in più, ma con lo stile di vita e con un ambiente che permetta a chi viene in questi territori, di viverlo nella maniera più pulita possibile».

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