Marche, cresce il Pil: nel 2014
meglio ​della media nazionale

Salvatore Fortuna, presidente di Cgia Marche
Salvatore Fortuna, presidente di Cgia Marche
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Martedì 1 Dicembre 2015, 12:25 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 18:35
ANCONA - Cresce il prodotto interno lordo delle Marche, +0,5% in un anno, a fronte di una flessione nazionale dello 0,4%.


Il Pil pro capite nelle Marche nel 2014 ammonta a 25.200 euro (la media nazionale è di 26.500 euro). Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici per abitante è di 17.900 euro.

E’ quanto emerge da una elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato sui nuovi dati della contabilità territoriale diffusi dall’Istat. Nella nostra regione è cresciuta anche l’occupazione: +1,6% gli occupati dal 2013 al 2014, dato in linea con il trend dell’area Centro (+1,4%), sostanzialmente stazionario l’andamento nazionale (+0,1%).

“Per quanto si rilevino timidi segnali positivi, la situazione attuale si presenta ancora complessa – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marche Salvatore Fortuna – Guardiamo avanti con maggiore speranza ma sempre con realismo e non abbassiamo la guardia”.

In un anno, i consumi delle famiglie marchigiane sono diminuiti dello 0,4% (+0,4% invece in Italia), dal 2011 al 2014 del 7,3%. Inoltre, sempre nell’intervallo 2011-2014, il PIL delle Marche in volume è diminuito del 6,2 % e il numero degli occupati ha subìto un calo del 2,6%.

“Per dare nuova linfa allo sviluppo - dichiara il Presidente regionale di Confartigianato Salvatore Fortuna -, e creare le condizioni per far ripartire il mercato interno, dal cui rallentamento dipendono le sorti di tante nostre imprese, è fondamentale creare le condizioni favorevoli perché le aziende possano svilupparsi e generare occupazione. Siamo un popolo di imprenditori e lo dimostriamo a dispetto della crisi e dei tanti ostacoli che spengono le iniziative imprenditoriali.

"Bisogna - aggiunge Fortuna - che le Istituzioni intervengano con realismo ed efficacia. Ribadiamo la necessità di misure concrete a sostegno delle piccole imprese, sia nella fase di avvio dell’impresa ma soprattutto durante la vita dell’azienda. Le energie imprenditoriali devono essere messe in condizione di tradursi in nuove iniziative economiche e va premiato il coraggio dei giovani che vogliono mettersi in proprio. La piccola impresa, l’artigianato, il territorio con i suoi sistemi economici vanno rafforzati, sostenuti e posti in condizione di migliorare e competere.

"È quindi più che mai necessario - conclude il presidente di Cgia Marche - che tutti gli attori dello sviluppo intensifichino l’impegno e la collaborazione per favorire un protagonismo di territorio capace di rilanciare una competitività di sistema: in sostanza avere una strategia unica per economia ed imprese in cui tutti, Istituzioni ed imprese, investono con priorità e coraggio”.
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