Ciao ciao, Marche: in un anno fuggiti 9mila under 40. Il dossier di Confartigianato consegnato alla sottosegretaria Albano

Ciao ciao, Marche: in un anno fuggiti 9mila under 40. Il dossier di Confartigianato consegnato alla sottosegretaria Albano
Ciao ciao, Marche: in un anno fuggiti 9mila under 40. Il dossier di Confartigianato consegnato alla sottosegretaria Albano
di Lorenzo Sconocchini
4 Minuti di Lettura
Sabato 28 Gennaio 2023, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 14:27

ANCONA -  Le Marche delle piccole imprese, una ogni 12 abitanti, strette fra tasse, burocrazia e caro energia, devono sempre più fare i conti con la difficoltà di reperire figure professionali adeguate. Perché la nostra regione non sembra più fatta a misura di giovani e negli ultimi anni si è accentuata la diaspora degli under 40, verso altre regioni o addirittura all’estero. L’allarme è contenuto in un dossier consegnato ieri da Confartigianato Marche all’onorevole Lucia Albano, sottosegretaria al ministero dell’Economia e Finanze, l’unica esponente marchigiana nel governo Meloni. 


Nel 2020, secondo i dati elaborati dall’ufficio studi della confederazione artigiana, erano stati 3.494 (+129,3% rispetto al 2010) i trasferimenti all’estero dalle Marche, e ancora di più ( 5.344) quelli verso altre regioni italiane. In un solo anno, quello per altro segnato dal Covid, una regione di neanche un milione e mezzo di abitanti ha visto migrare in cerca di fortuna quasi novemila residenti non ancora 40enni. E i dati relativi al 2021 - diffusi di recente dalla Uil Marche sulla base di statistiche Istat - confermano che l’esodo non si è certo fermato: 2.439 under 40 si sono trasferiti all’estero e 4.240 fuori regione.


Il costo della formazione


«Bisogna dare risposta al problema della mancanza di manodopera specializzata - ha detto il presidente regionale di Confartigianato Marche Emanuele Pepa ieri ad Ancona a margine della consegna del dossier alla sottosegretaria Albano - e alla difficoltà di inserimento di nuove figure all’interno delle aziende: per incentivare, favorire l’incontro tra domanda e offerta, alleggerire il peso del costo della formazione iniziale». 


Perché non è solo una fuga di cervelli, di personale altamente qualificato che cerca all’estero un’adeguata valorizzazione. Se ne vanno anche giovani con profili lavorativi specializzati che cercano fortuna altrove, in altre regioni o anche oltre confine. E così nella nostra regione, fa notare Confartigianato Marche, aumentano le figure lavorative di “difficile reperimento”. In questo mese di gennaio, secondo l’elaborazione dell’Ufficio studi di Confartigianato Marche su dati Unioncamere-Ampal, risulta difficile da reperire il 47,6% del personale in entrata, con un picco del 57,4% per gli operai specializzati e i conduttori di impianti e macchine. «Per fermare la fuga di professionalità - così il presidente Pepa ha dato voce al tessuto produttivo marchigiano - è necessario arricchire gli strumenti di ingresso già esistenti come il contratto di apprendistato, è fondamentale la decontribuzione triennale per le assunzioni di apprendisti».


Il Pil a +3,9%


Anche perché la carenza di manodopera rischia di vanificare gli sforzi che le imprese marchigiane stanno facendo per tenersi in linea di galleggiamento (+3,9% del Pil Marche nel 2022, prima regione del Centro Italia) nonostante il caro energie, stimato nelle Marche in un +138% dei prezzi di elettricità e gas a novembre 2022.

Un surplus di costi, secondo le analisi dell’Ufficio studi di Confartigianato, di +791 milioni rispetto al 2021. «Un piano energia 4.0 potrebbe essere un buon incentivo per quelle imprese che decidono di adottare l’autoproduzione o l’efficientamento energetico», ha suggerito all’esponente del Governo il segretario di Confartigianato Marche Gilberto Gasparoni.


La pressione fiscale


«La principale direttiva del nostro impegno è la riduzione della pressione fiscale», ha risposto alle sollecitazioni il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Lucia Albano, ricordando anche le 65.000 domande pervenute per la “ tregua fiscale”. La parlamentare marchigiana ha riconosciuto che il tema chiave è il lavoro, la grande sfida dei prossimi mesi e dei prossimi anni. «Difficile per le aziende reperire manodopera qualificata - ha detto l’onorevole Albano. C’è un problema di incrocio tra domanda ed offerta ma c’è anche il tema della formazione. Abbiamo la possibilità di lavorare sugli Istituti tecnici superiori. Ho messo la mia firma sulla legge Its dell’alto artigianato, fondamentale per le Marche. Particolare attenzione sarà dedicata al tema del made in Italy per coniugare la cultura classica con la geografia economica». 


E commentando i dati sui “cervelli in fuga”, la sottosegretaria Albano ha insistito sulla necessità di dare ai giovani una speranza per il futuro nella loro terra. «Questo governo - ha detto la Albano in conclusione del suo intervento - attenzionerà il nostro Paese con la stessa cura con la quale i nostri artigiani, i nostri piccoli imprenditori producono i loro prodotti, offrono i loro servizi». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA