Case di riposo e Rsa, il virus torna a correre come a marzo

Villa Cozza
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di Maria Teresa Bianciardi
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Sabato 7 Novembre 2020, 02:05

ANCONA -  Detto, fatto. Dopo i primi sopralluoghi nelle Rsa marchigiane, l’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini, da ieri ha la situazione aggiornata dei contagi nelle strutture che ospitano anziani, non autosufficienti e disabili. La mappa dettagliata segnala oltre 230 ospiti infetti - molti asintomatici - in tredici strutture e di numerosi operatori con un tampone che evidenzia la presenza del virus. Una situazione di piena emergenza, a cui si aggiungono i 112 pazienti già trasferiti nelle tre Rsa Covid di Campofilone, Galantara e Chiaravalle per un totale di 342 positivi. Intanto per le case di riposo-Rsa di Villa Cozza a Macerata e in quella di Mogliano è stata decisa un’assistenza sanitaria aggiuntiva rispetto ai servizi praticati dall’Asur con l’impiego della sanità militare. 

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«Con l’arrivo di questi due medici - spiega l’assessore Saltamartini - le strutture in questione diventano para-corsie, perché gli ospiti così fragili meritano un’attenzione aggiuntiva. Nelle Marche c’è stata un’estensione di contagio in modo veramente devastante: garantire l’appropriatezza delle cure e la continuità dei trattamenti impegna risorse rilevanti del servizio sanitario e l’aiuto dei medici militari risulta veramente fondamentale». Nel frattempo l’assessore regionale ha dato mandato alle strutture regionali di verificare se il personale delle cooperative e degli enti che gestiscono i servizi nelle Rsa sono muniti dei presidi di protezione e se lo stesso personale è stato sottoposto ai tamponi periodici per verificare la positività al Covid poiché con il blocco delle visite dei familiari non si spiega la diffusione massiccia dell’epidemia. 

Ma Saltamartini ha anche chiesto di specificare tutti i nodi riguardanti l’assistenza e la cura dei pazienti all’interno delle strutture «perché in questo momento è fondamentale la copertura di tutti i turni e l’appropriatezza degli interventi sugli ospiti risultati positivi».

Un’emergenza sanitaria però che si intreccia anche con i disagi vissuti dagli anziani che non possono ricevere le visite dei propri cari: «I responsabili delle strutture segnalano situazioni a rischio che non possono essere prese alla leggera. Per questo motivo - spiega Saltamartini - ho chiesto anche un monitoraggio sulle disponibilità di tablet all’interno delle Rsa per riuscire ad effettuare nuovi ordini e consentire agli ospiti di entrare in contatto con i parenti alleggerendo il più possibile l’isolamento a cui sono costretti».

L’urgenza di intervenire proprio sotto il profilo psicologico è segnalata anche da Elio Cerri, segretario generale Spi Cgil Marche, che assieme ai colleghi di Cisl e Uil, sta elaborando un documento da inviare alla Regione: «Siamo fortemente preoccupati - dice Cerri - per l’avanzare del virus all’interno delle Rsa e delle case di riposo. In un mese i contagi sono arrivati a numeri importanti e siamo in piena fase emergenziale. Bisogna intervenire quanto prima e garantire ai pazienti la possibilità di poter vedere i propri cari per non sentirsi completamente abbandonati». Fra le tredici strutture segnalate alla Regione, quattro in particolare hanno una situazione di pena emergenza: la residenza Santa Caterina a Fabriano con 50 ospiti positivi, con la difficoltà di coprire tre turni e altri servizi, Villa Cozza a Macerata con 59 infetti e molti operatori risultati positivi come la residenza protetta Maestà di Loro Piceno (27 utenti con il Covid) e infine la casa di riposo Lazzarelli di San Severino. Con 6 pazienti sintomatici e 3 trasferiti a Galantara riscontra un forte ritardo nei referti dei tamponi su ospiti ed operatori.

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