ANCONA Più di uno studente marchigiano su 4 (precisamente il 27% del campione intervistato) dichiara di essere stato vittima di bullismo, anche se solo il 5% in modo sistematico e il restante 22% occasionalmente. E quasi uno studente su 5 (il 19%) ha ammesso di aver compiuto prepotenze verso altri ragazzi, anche se appena il 3% confessa di farlo per abitudine e non sporadicamente come il restante 16%. Il 7% poi dichiara di aver subito episodi di cyberbullismo (solo l’1% in modo sistematico) e l’8% confessa di aver fatto il bullo usando le nuove tecnologie, ma soprattutto sporadicamente, solo nell’1% dei casi in maniera ricorrente. È lo spaccato di vittime e persecutori che emerge da uno studio diffuso ieri dall’Ufficio scolastico regionale delle Marche, alla vigilia della Giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo. I dati, riferiti a un’indagine condotta nell’anno scolastico 2021-‘22, sono ricavati dall’elaborazione della piattaforma Elisa, un portale a cui collabora il Ministero dell’Istruzione, insieme all’Università di Firenze, per prevenire e combattere il bullismo nelle scuole.
Il campione
Nelle Marche hanno partecipato alla prima fase del monitoraggio 5.353 studenti delle scuole superiori, che frequentano 32 diversi istituti, con un’età media sui 16 anni.
Il terzo sesso
Il campione di studenti marchigiani interpellati era formato al 43,14% da femmine, al 53,7% da maschi, mentre il 3,16% degli intervistati ha definito il proprio sesso “altro”. Un tema, quello del sesso e delle vessazioni che può generare, presente in un’altra sezione del monitoraggio, quella relativa all’hate speech online, le offese diffuse tramite web o chat e fondate su una qualsiasi discriminazione: razziale o etnica, religiosa o di genere, di orientamento sessuale o legata alla disabilità. Complessivamente, il 38% degli studenti e studentesse marchigiane riferisce di essere stato esposto almeno una volta. Chi più, chi meno. Il 27% riporta di vedere contenuti di odio o denigranti sui social almeno una volta al mese, con un’esposizione dunque occasionale. Più pesante e sistematica, almeno una volta a settimana, l’esposizione ad hate speech riportata dall’11% degli intervistati. Nella ricorrenza della giornata contro il bullismo la Polizia di Stato ricorda «la possibilità riconosciuta anche ai minori, vittime di cyber bullismo, di ottenere strumenti di tutela preventiva, attraverso il ricorso all’ammonimento del questore per condotte riconducibili al bullismo tramite social, strumenti di messagistica e altro». La richiesta di un provvedimento può essere avanzata anche nei confronti di un altro minore e presentata persino da soggetti under 14, alla presenza di un genitore. Il fine è quello di «ottenere l’immediata cessazione di comportamenti vessatori attuati attraverso gli strumenti informatici e digitali, tanto diffusi tra i giovani». La Regione Marche ricorda che oggi il vicepresidente Filippo Saltamartini parteciperà alle celebrazioni per la Giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo promosse presso il Liceo classico Giacomo Leopardi di Recanati.