Caso Aguzzi, bufera nel centrodestra. Lucentini (Lega): «L’assessore cacciatore pensi al post alluvione anziché al suo hobby». L'onorevole Carloni: «Teoria delirante»

Il coordinatore del partito di Salvini difende l’assessore Antonini, preso di mira dal collega per la gestione della politica venatoria: "Curi meglio le sue deleghe. Noi facciamo squadra, lui i capricci"

Caso Aguzzi, bufera nel centrodestra. Lucentini (Lega): «L’assessore cacciatore pensi al post alluvione anziché al suo hobby»
Caso Aguzzi, bufera nel centrodestra. Lucentini (Lega): «L’assessore cacciatore pensi al post alluvione anziché al suo hobby»
di Andrea Maccarone
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Lunedì 1 Maggio 2023, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 3 Maggio, 16:23

ANCONA - In giunta tira vento di Maestrale. Presagio di tempeste dopo la sparata dell’assessore Stefano Aguzzi (Forza Italia) sul collega Andrea Maria Antonini (Lega) durante l’assemblea di Federcaccia Fano. Il lungo intervento dell’assessore, iscritto all’associazione, è stato ripreso in un video fatto da un cacciatore presente, che poi l’ha fatto girare su whatsapp. E altro che pallottole. È esplosa una bomba. Nel giorno in cui (2 maggio) ad Ancona è attesa la visita del ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida che alle 18.30 alla Fiera della Pesca incontrerà i rappresentanti delle categorie. 

La risposta della Lega, in supporto ad Antonini, non è tardata ad arrivare: «Scorrendo le deleghe in capo al “cacciatore” Aguzzi - afferma Mauro Lucentini, commissario regionale della Lega - balza agli occhi che detiene, tra le altre, quelle del Lavoro e della Protezione.

Ce lo immaginavamo impegnato a gestire le conseguenze della terribile alluvione del settembre scorso o le crisi occupazionali aziendali, invece lo vediamo fare i capricci perché il suo ben noto hobby personale non si è tradotto in delega assessorile».


Lo scontro


Parole dure come macigni scagliate dopo l’uscita scomposta dell’assessore con delega al Lavoro e Protezione civile. «Vogliamo credere – riprende Lucentini – che l’intervento dell’assessore Aguzzi sia una caduta di stile occasionale e che troverà il modo di sottolineare, alla prima occasione altrettanto pubblica e di settore, quanto fatto in questi pochi mesi dall’assessore Antonini». La Lega in maniera schietta tanto quanto le frasi di Aguzzi, ristabilisce le posizioni: «Rinnoviamo all’assessore Aguzzi la leale collaborazione sin qui intercorsa ricordandogli che le deleghe sono frutto della sintesi tra i partiti di maggioranza e non espressione delle volontà personali e che mai la Lega si è espressa contro il suo operato in occasione di deficit di intervento o di programmazione».


La coesione


In un passaggio Lucentini rimarca quanto il suo partito sia in grado di lavorare in team con le altre forze di governo: «con lo spirito di squadra che ci contraddistingue, viste le circostanze critiche, abbiamo declinato il rispetto di accordi sulle deleghe già sottoscritti». Antonini, invece, più volte contattato telefonicamente dal Corriere Adriatico, ha preferito non aggiungere nulla di più rispetto a quanto rilasciato dal commissario regionale del suo partito, che chiude l’intervento elencando tutti i risultati ottenuti dall’assessore alla Caccia sul piano delle politiche venatorie: «contributo regionale extra alle Atc, accoglimento delle indicazioni delle associazioni su anticipo del calendario venatorio, mantenimento del numero degli storni cacciabili, avvio della riforma della legge sulla fauna selvatica». 


Il retroscena


L’onda sismica che ha investito Palazzo Raffaello ha avuto il suo epicentro venerdì sera a Fano, dove Aguzzi era ospite alla riunione tra cacciatori. E, come svelato ieri dal Corriere Adriatico, si è lasciato sfuggire qualche parola di troppo rivolta al collega di giunta. «L’assessore alla Caccia è un’ottima persona, un amico - ha detto Aguzzi -. Non è contro la caccia, ma non la conosce, non l’ha mai toccata con mano nella sua vita. È un uomo di cultura, pensa al teatro. Se qualcosa non va, pensa “eh pazienza, non sarà questo il problema”. Non sa neanche com’è fatto uno storno». Poi Aguzzi non fa mistero del fatto che la delega alla Caccia l’avrebbe voluta per sé. «Poteva essere la cosa più naturale, perché è un mondo che conosco - reclama -. Ma c’è stato il veto della Lega, che dal primo momento non mi ha voluto come assessore». Anzi, il governatore Francesco Acquaroli gliel’avrebbe anche promessa la delega. Salvo fare retromarcia in extremis. «In un primo momento mi aveva chiamato dicendomi che la delega sarebbe passata a me - ammette Aguzzi -, poi dopo due giorni mi ha detto che c’erano troppe tensioni interne e avrebbe lasciato tutto com’era. Dunque la delega è andata ad Antonini». Ad un certo punto Aguzzi tira in causa due consulenti esterni: Giovanni Giuliani e Marco Bonacoscia, tecnici faunistici incaricati del servizio di redazione del Piano Faunistico Venatorio Regionale. «Sono loro i veri padroni» sentenzia l’assessore.

L'ONOREVOLE MIRCO CARLONI: «TEORIA DELIRANTE»

 L’onorevole Mirco Carloni (Lega) respinge sdegnato le accuse di Aguzzi su un suo presunto coinvolgimento nella diffusione del video della discordia che ha generato il caos nella Giunta regionale: «Una teoria delirante, pura fantasia, nulla di più falso. Non c’era nessun mio amico né ex collaboratore presente sabato a quell’incontro che ha filmato su mio mandato la vicenda e poi l’ha diffusa. Se ha il coraggio e le prove di questa falsità che si commenta da sola Aguzzi faccia nome e cognome di questo fantomatico personaggio o sarò costretto ad adire le vie legali. La verità è che Aguzzi ha commesso un errore madornale e non sa come uscirne».

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