Sì viaggiare alla scoperta dei borghi delle Marche, ecco cosa vedere a Frontone, Elcito, Smerillo e Castel Trosino

Il borgo di Smerillo, nelle Marche, in provincia di Fermo
Il borgo di Smerillo, nelle Marche, in provincia di Fermo
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Sabato 19 Giugno 2021, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 15:36

ANCONA - Terza tappa del viaggio nei borghi delle Marche alla scoperta di esperienze uniche che hanno come collante il paesaggio, l’arte, le persone e l’enogastronomia che si incontrano su questa terra. Un viaggio che soddisfa la voglia di ripartenza di chi parte e, nel contempo, costituisce uno stimolo ad andare avanti per chi accoglie. Nasce proprio con questa duplice finalità la proposta di legge della giunta regionale delle Marche che mira al sostegno alle iniziative integrate di riqualificazione e valorizzazione dei borghi e dei centri storici delle Marche e promozione e sviluppo della rete dell’albergo diffuso. «Una proposta su cui puntiamo molto come strumento vincente per vivificare e dare impulso al turismo nelle aree interne», ha detto il presidente della giunta regionale Francesco Acquaroli. In questa direzione va anche Marchestorie, festival annuale di promozione e valorizzazione del patrimonio di tradizioni e saperi dei borghi delle Marche che si terrà dal 2 al 19 settembre 2021. I borghi si animeranno dal giovedì alla domenica, non resta che andare a vivere queste emozioni.

Le tappe di oggi sono Frontone, Elcito, Smerillo e Castel Trosino.

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FRONTONE
Castello appenninico collegato d’inverno con le piste innevate

Frontone è un paesino della provincia di Pesaro Urbino, a ridosso delle pendici del Monte Catria. Situato in posizione strategica questo caratteristico castello appenninico molto probabilmente fu abitato fin dai tempi più remoti.

Prima della famiglia Gabrielli di Gubbio poi dei Malatesta ai quali nella seconda metà del XV secolo subentrarono i Montefeltro, il castello nei secoli seguenti passò ai Della Rovere e successivamente ai Della Porta. L’intero castello fu ceduto nel 1530 da Francesco Maria della Rovere al conte Gianmaria Della Porta per i servizi resigli facendo così assurgere Frontone al rango di contea. La memoria storico-architettonica dell’abitato è affidata alla trecentesca chiesa di Santa Maria dell’Acqua Nera, che custodisce una bella statua di terracotta raffigurante la Vergine con il Bambino, e al castello, di origini duecentesche, che conserva parti della ricostruzione quattrocentesca operata da Francesco di Giorgio Martini. Durante l’inverno Frontone è collegato mediante una funivia con i campi innevati del Monte Acuto mentre in primavera e soprattutto in estate è possibile effettuare escursioni fino alle cime dell’Acuto e del Catria le cui pendici boscose sono percorse da diversi sentieri tabellati e dotate di rifugi turistici.

ELCITO

Il borgo “andino”,  un vero gioiello da tempo disabitato

La frazione di Elcito è forse la località più suggestiva del Comune di San Severino Marche del comprensorio del San Vicino. Il piccolo borgo definito “andino” è un vero gioiello cinto da mura difensive e raccolto intorno alla chiesa di San Rocco. Elcito è arroccato come un nido d’aquila su di uno scoglio strapiombante, posto a una quota 824 metri sul livello del mare e per questo viene anche chiamato “Il Tibet delle Marche”. Spopolatosi negli ultimi decenni, è divenuto luogo di villeggiatura, il che ha consentito il recupero degli edifici altrimenti destinati alla rovina. Tanti marchigiani adorano questa meta per le classiche gite fuori porta. I residenti sono cinque, tutti anziani, mentre la maggior parte delle abitazioni, ben restaurate, viene utilizzata come casa per le vacanze. Fortunatamente il luogo è intatto e gli interventi effettuati hanno rispettato le originali tipologie architettoniche. Il gruppo di case, con la chiesa parrocchiale, è caratterizzato da finestre di ridotte dimensioni, così come le porte, realizzate in tale modo al fine di ridurre al minimo le conseguenze del freddo. Al di fuori dei mesi estivi, un silenzio di pace, rotto solo dal rumore del vento che talora soffia impetuoso, accompagna il visitatore e l’escursionista. Non vi sono locali pubblici, mentre sono presenti fonti con freschissima acqua abbondante.

 

SMERILLO
Lo sperone roccioso alla base del castello con una vista unica

È un piccolo Comune a 806 metri s.l.m.su uno sperone roccioso a metà strada tra i Monti Sibillini e il mare Adriatico dove lo sguardo può spaziare su tutto il fermano fino al mare, il crinale dei Sibillini, il Monte Catria, le vette di Castel Manardo, della Priora, della Sibilla e del Vettore. Nel Medioevo era un castello pari in dignità con Fermo. Restano di questa antica grandezza i ruderi delle mura di cinta del castello, la porta nord e il “cassero”. Il nome sembra derivi da un falchetto “lo smeriglio” con cui il feudatario cacciava. Qualcuno fa risalire il nome alla famiglia di signorotti “De Smerillo”. Il piccolo borgo viene sopranominato “La Cittadella della Poesia” per aver ispirato numerosi poeti grazie alla sua pace e tranquillità. Tramite un comodo sentiero giungiamo nel cuore del paese e il primo edificio religioso che incontriamo è la Chiesa romanica di Santa Caterina del 1378, costruita come ringraziamento dopo che la popolazione superò una grossa epidemia di peste. Un’altra Chiesa degna di menzione è quella di San Pietro e Paolo, eretta nel ‘400, al cui interno è ospitato un meraviglioso Crocifisso ligneo. Da non perdere la famosa Fessa di Smerillo: una spaccatura nella roccia arenaria lunga circa 30 mt. ed alta altrettanti con una larghezza di circa 50 cm., che permette il passaggio di una persona alla volta. E’ ricca di fossili pliocenici, meta di turisti e studiosi di paleontologia.

CASTEL TROSINO
Borgo in travertino che fu edificato su tre spaccature

Si trova a pochi chilometri dalla città di Ascoli questo meraviglioso borgo in travertino dalla posizione strategica: l’origine del toponimo viene infatti trovata nelle parole tres sinus, per identificare un luogo costruito su tre spaccature del terreno. E’ arroccato su un’altura a strapiombo sul fiume Castellano che proprio qui è ricco di sorgenti di acqua sulfurea apprezzate sin dall’epoca romana. Abitato dai longobardi sin dal 568, costituiva un nucleo importante del Ducato di Benevento. La parte più antica del borgo è costituita dalle abitazioni che si trovano all’interno delle solide mura cui si accede attraverso il varco, che presenta un arco a tutto sesto, sul quale è incardinato il portone. Tra tutte le case ne spicca una in particolare “La casa di Re Manfrì”, secondo cui la leggenda narra che qui sia vissuto proprio Manfredi, figlio illegittimo di Federico II e suo successore. A poca distanza dal paese si trova l’antica necropoli longobarda di Castel Trosino, la seconda per importanza in tutta Italia che fu individuata nel 1893, quando vennero scoperte casualmente alcune tombe con ricchi corredi. Gli scavi riportarono alla luce diverse centinaia di tombe. I tesori e i reperti storici ritrovati nella necropoli longobarda di Castel Trosino sono oggi custoditi nel Museo Archeologico Statale di Ascoli e nel Museo dell’Alto Medioevo di Roma.

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