La carica delle 24 bandiere arancioni: «Marche più attrattive grazie ai borghi»

La carica delle 24 bandiere arancioni: «Marche più attrattive grazie ai borghi»
La carica delle 24 bandiere arancioni: «Marche più attrattive grazie ai borghi»
di Andrea Maccarone
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Martedì 26 Luglio 2022, 07:15

RIPATRANSONE - Ripartire dalla valorizzazione del patrimonio più autentico. La Regione Marche sta lavorando alla creazione di una rete dei borghi per la promozione turistica delle aree interne. «La nostra regione manca di un grande attrattore - ha affermato il governatore Francesco Acquaroli in occasione della cerimonia di domenica a Ripatransone per la consegna delle 24 bandiere arancioni del Touring Club - dunque solo attraverso un’azione sinergica tra i territori potremo aggredire i mercati offrendo un pacchetto strutturato».

Gli investimenti

Con la legge sui borghi e gli investimenti dei fondi europei la Regione intende rilanciare e valorizzare i territori e le filiere che ne fanno parte. «Abbiamo messo 100 milioni di euro sulle politiche attive - sottolinea Acquaroli. - La legge sui borghi è solo un inizio in vista di un obiettivo più ampio, ovvero quello della costruzione di un circuito che va allargato anche oltre le bandiere arancioni». Risorse che il governatore e assessore al Turismo vorrebbe indirizzare verso azioni complementari e funzionali alla promozione delle peculiarità dei territori coinvolti. In primis si dovrà agire sui servizi «e sulla ricettività - insiste il presidente della Regione - perché c’è una gran voglia di riscoprire le tradizioni e le origini del nostro patrimonio culturale. La nostra autenticità non ce la può copiare nessuno». Con la new entry di Cingoli le Marche salgono a 24 vessilli e conquistano il terzo posto nel podio nazionale dietro a Piemonte e Toscana che guidano il ranking a parimerito con 40 bandiere. L’Emilia Romagna arriva quarta con 23. E con un posizionamento di tutto rispetto, l’altro traguardo da centrare è la destagionalizzazione. «Il nostro turismo non può durare due mesi l’anno - puntualizza Acquaroli - dobbiamo organizzarci». Il governatore guarda ai mercati esteri «ma dobbiamo entrarci con un’offerta - ribadisce - dunque diventa fondamentale giocare di squadra e creare un grande circuito». 

Il progetto 

Un solo Comune non ha la forza di aggredire i mercati stranieri «ma insieme sì - riprende Acquaroli. - I Comuni e i borghi che entreranno in questo progetto allargato diventeranno quel grande attrattore capace di intercettare i segmenti turistici di interesse.

E solo così potremo prolungare la stagione turistica proiettandola fuori dal periodo centrale».

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