Marche millecolori a misura di turista, ecco tutte le bandiere dell'eccellenza per l'accoglienza

Una escursione sui Monti Sibillini
Una escursione sui Monti Sibillini
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 2 Giugno 2021, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 5 Giugno, 22:30

ANCONA  - Un mare da sogno. Spiagge attrezzate a misura di bambino. Borghi sospesi nel tempo e dolci colline capaci di ispirare la penna del Giovane favoloso. In una parola: Marche. Una regione che vanta 16 bandiere blu, 13 bandiere verdi e 23 Comuni bandiera arancione. Vessilli che testimoniano le tante declinazioni delle bellezze del territorio e che costituiscono un biglietto da visita di tutto rispetto per rilanciare il turismo fiaccato dal biennio nero del Covid.

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L’ultimo in ordine di tempo è il riconoscimento che ha premiato nei giorni scorsi 13 lidi family friendly disseminati lungo la costa. 


I riconoscimenti
L’ideatore delle bandiere verdi è infatti un pediatra, Italo Farnetani, che ogni anno aggiorna l’elenco – con la collaborazione di colleghi italiani e stranieri – valutando la presenza di requisiti quali l’acqua limpida e bassa vicino alla riva, la presenza di sabbia per fare i castelli ed altri giochi, servizi dedicati alla famiglia e locali di relax nelle vicinanze.

A rientrare nel novero sono state quest’anno Gabicce Mare, Fano, Pesaro, Mondolfo-Marotta per la provincia di Pesaro; Numana-Marcelli, Senigallia e Sirolo per l’Anconetano; Cupra Marittima, Grottammare e San Benedetto per l’Ascolano; Civitanova e Porto Recanati per la provincia di Macerata e Porto San Giorgio per quella di Fermo.


Le peculiarità
Insieme all’Abruzzo ed all’Emilia Romagna, le Marche compongono quella che Farnetani ribattezza la «riviera dei bambini, caratterizzata dalla maggior densità di bandiere verdi in rapporto alla lunghezza delle coste. In questo litorale, le caratteristiche ed i servizi per i più piccoli risultano quattro volte più concentrati rispetto alla media italiana». Un tassello che si incastra perfettamente con quello delle bandiere blu ed infatti molte delle località per baby bagnanti si fregiano anche di questo riconoscimento: da Gabicce a Grottammare, passando per Pesaro, Fano, Mondolfo/Marotta, Senigallia, Sirolo, Numana, Civitanova, Cupra Marittima e San Benedetto.


I biglietti da visita
A queste si aggiungono Portonovo di Ancona, Potenza Picena, Lido di Fermo Casabianca, Altidona (new entry del 2021) e Pedaso. «Siamo alla 28esima bandiera blu (i primi nelle Marche insieme a Sirolo) ed all’ottava bandiera verde – sottolinea Domenico Pascuzzi, primo cittadino di Gabicce che riesce nella doppietta -: sono un ottimo biglietto da visita per i turisti, soprattutto quelli stranieri, perché certificano la qualità ambientale, dei servizi e del mare». E se anche in tempi normali un plus del genere è un’ottima leva per attirare i vacanzieri, nel periodo del Covid diventa fondamentale per il rilancio del settore turistico. 


La storia
«In quest’ultimo anno e mezzo – osserva il sindaco – abbiamo osservato un aumento dell’attenzione verso tutto quello che avviene all’aria aperta, in mezzo alla natura, e poter contare su un’oasi come il San Bartolo aiuta». Ma le Marche sono anche storia e cultura, racchiuse tra le mura dei piccoli borghi dell’entroterra, veri gioielli incastonati tra le colline e le montagne. Ben 23 di essi finora si sono aggiudicati la bandiera arancione del Touring Club (quelle del 2021 non sono ancora state assegnate), che pone come requisiti obbligatori una popolazione inferire a 15mila abitanti ed una posizione geografica priva di tratti costieri marini. L’elenco è composto da Acquaviva Picena, Amandola, Camerino, Cantiano, Corinaldo, Frontino, Genga, Gradara, Mercatello sul Metauro, Mondavio, Montecassiano, Montelupone, Monterubbiano, Offagna, Ostra, Ripatransone, San Ginesio, Sarnano, Serra San Quirico, Staffolo, Urbisaglia, Valfornace e Visso. 

Il circuito
Molti si trovano nella zona del cratere sismico, dove un altro tipo di emergenza ha colpito duro ben prima del Covid. Tra questi c’è Amandola ed è il sindaco Adolfo Marinangeli a puntualizzare quanti benefit può portare con sé un riconoscimento del genere. «Siamo entrati nel circuito delle bandiere arancioni di recente, nel 2018 – ricostruisce le tappe il primo cittadino -, ed ogni due anni c’è la verifica, da parte dei responsabili che assegnano il titolo, per valutare se sussistano ancora le condizioni che hanno permesso di raggiungere il risultato». Tra le altre cose, viene vagliato se sia presente un sistema di accoglienza organizzato, se il centro storico sia ben conservato, e se le risorse artistiche, architettoniche e naturalistiche siano accessibili e fruibili. «Ci sono turisti che vanno proprio nelle città bandiera arancione perché “garantite” del Touring Club, il quale fa anche molta promozione – fa notare Marinangeli –: così siamo entrati in una nicchia di mercato che altrimenti non avremmo avuto. E poi si crea una rete tra Comuni che, nelle Marche. Un insieme di vantaggi che permettono il rilancio del turismo».

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