ANCONA - La figura un po’ amarcord del bagnino “guardiano della spiaggia” sta perdendo il suo smalto. Un tempo posizione ambita per la quale venivano inviati centinaia di curricula, oggi sono sempre meno i ragazzi disposti a salire sulla torretta per garantire la sicurezza dei bagnanti. Partendo dalla provincia del nord, a Pesaro e Fano a copre il servizio di salvamento è una cooperativa che si occupa anche dei corsi di formazione.
Tuttavia, anche le associazioni dei bagnini sono impegnate nella ricerca di personale: la richiesta riguarda personale qualificato, e non è facile individuarlo. Scendendo nel dettaglio delle singole realtà, a Pesaro ci sono 10 postazioni da coprire, ma resta da risolvere la questione delle spiagge libere che quest’anno - diversamente dai due anni di pandemia - non saranno attrezzate. Il bando lanciato dal Comune di Fano a ridosso dell’estate, invece, ha ridotto le postazioni da nove a sei e individuato due tratti di spiaggia in cui il servizio sarà garantito solo nei weekend. Il bando non ha avuto candidature quindi l’emergenza salvamento si ripete e rischia di ripetersi durante l’estate.
Le criticità
Non c’è una vera e propria emergenza in riviera del Conero, ma anche qui cominciano a scarseggiare gli addetti al salvataggio.
Gli stipendi
Stando al contratto collettivo nazionale dell’assistenza bagnanti, lo stipendio mensile per 10 ore lavorative giornaliere, 6 giorni a settimana, oscilla tra i 1328 ed i 1603 euro, a seconda del livello lavorativo..