ANCONA - Il governatore delle Marche Francesco Acquaroli cheide al ministro Giovannini di pocedere alla nomina del presidente dell'autorità portuale, ma il Pd tramile l'ex candidato presidente Murizio Mangialardi contesta la scelta di Matteo Fricano. Dopo la bocciatura dell'indicazione di Matteo Africano alla presidenza dell'Autorità portuale dell' Adriatico Centrale da parte della Commissione Trasporti al Senato e il voto favorevole, invece, di quella della Camera si è accesa la polemica. "Una scelta diversa - ha scritto Acquaroli su Facebook - darebbe spazio all'ipotesi che non siano state fatte le dovute verifiche da parte del ministero e questo sarebbe molto grave". "Acquaroli - replica Mangialardi - dice che il ministero avrebbe dovuto verificare il curriculum di Africano, ma dimentica che l'indicazione di quel nome è partita da lui e dal presidente della Regione Abruzzo.
ACQUAROLI: «SUBITO LA NOMINA»
"Mi sono appena sentito con il Presidente Marsilio - ha scritto Acquaroli su Facebook - per confrontarmi rispetto alle vicende legate all’Autorità Portuale del Mare Adriatico Centrale.
MANGIALARDI: «GIOCHI POCO TRASPARENTI»
"Il tentativo del presidente Acquaroli - scrive invece Maurizio Mangialardi, capogruppo Pd in Regione - di addossare responsabilità al ministro Giovannini sulla mancata nomina di Matteo Africano alla presidenza dell'Autorità di Sistema portuale di Ancona è un'imbarazzante arrampicata sugli specchi che, se possibile, rende ancora più grave la crisi venutasi a creare a danno del tessuto economico marchigiano. Acquaroli dice che il ministero avrebbe dovuto verificare il curriculum di Africano, ma dimentica che l'indicazione di quel nome è partita da lui e dal presidente della Regione Abruzzo. Se ci sono state delle omissioni, quindi, è evidente che sono in primis a carico di Acquaroli e Marsilio, autentici passacarte della Meloni. Del resto, ricordo bene la sua vaga risposta all'interrogazione presentata dal gruppo assembleare del Partito Democratico sui criteri da egli adottati per la scelta del nome da proporre al ministero, dove si capiva chiaramente che il nome era stato scelto ancora una volta a Roma alle spalle dei marchigiani. Ad Acquaroli, e a chi insieme a lui, come certi parlamentari del Movimento 5 Stelle, sta giocando in maniera poco trasparente con il futuro dei porti marchigiani, chiediamo di smetterla immediatamente e di iniziare a confrontarsi con amministrazioni, imprese e organizzazioni sociali locali per una nuova candidatura condivisa, competente e che guardi davvero ai bisogni del nostro territorio".