Autorità portuale: Moretti commissario, il decreto alla firma. Patto per il segretario

Autorità portuale: Moretti commissario, il decreto alla firma. Patto per il segretario
Autorità portuale: Moretti commissario, il decreto alla firma. Patto per il segretario
di Andrea Taffi
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Sabato 26 Giugno 2021, 06:05

ANCONA - Ufficialmente il controammiraglio Enrico Moretti, comandante della direzione marittima delle Marche, non sa niente. Ma le voci che lo accreditano della imminente nomina a commissario per l’autorità di sistema portuale Adriatico centrale le ha sentite bene anche lui. Quella che potrebbe essere la soluzione più ovvia per rimpiazzare l’uscente Rodolfo Giampieri si dovrebbe concretizzare nell’arco di poche ore o pochi giorni. Nell’ufficio di gabinetto del ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini dicono che il decreto è già pronto e deve soltanto essere firmato. Dunque, questione chiusa, per adesso.

La soluzione migliore

Quella del commissario è certamente la soluzione migliore per uscire dalla complessa impasse che si era creata dopo il rovescio della bocciatura dell’ingegner Africano, presidente nominato, nella commissione Lavori pubblici del Senato.

Stretto nella morsa della politica nazionale (leggi: gli accordi tra i partiti) e il gradimento avuto dai governatori di Marche e Abruzzo Acquaroli e Marsilio, il ministro ha fatto la mossa del cavallo, prendendo tempo e tirandosi fuori da una situazione che lo aveva visto finire nel cuore delle polemiche. 


Le accuse del centrodestra
Il centrodestra infatti lo aveva accusato di avere maldestramente studiato il curriculum di Africano, di lì a poco respinto da una delle due camere. Ma c’era poco da guardare alla luce della spartizione che era stata avviata a livello nazionale sin dai tempi della De Micheli. De Micheli aveva stretto un accordo con M5S per concedere due autorità portuali ai grillini: quella dello Stretto, affidata a Paolo Mega (ex dirigente a Bari, poi balzato sullo scranno più alto a Messina) e quella del sistema Adriatico Centrale. Ecco perché Giovannini non si è sognato di mettere il becco quando gli è stata servita la scelta di Africano. Il quale Africano ha conquistato in corsa l’endorsement dell’entourage di uno dei colonnelli di Fdi, Lollobrigida per avere il beneplacito anche di Acquaroli e Marsilio. Tanto per ribadire quello che il Corriere Adriatico ha sempre sostenuto: che c’erano anche responsabilità del Pd in questa storia e che la competenza per la scelta del presidente di Autorità portuale è a tutt’oggi una bottiglia vuota: l’ago era (e sarà) squisitamente politico. Con tanti saluti alle aspettative di Ancona. 


La storia del passato
Ma questo ormai è il passato prossimo. Il ministro farà una nuova call per gli aspiranti presidenti di Asp Ancona e a settebre si vedrà. Per ora, il male minore si è concretizzato con la nomina di un reggente e, almeno questa volta, è bastato poco per trovare la soluzione: ovvero spostarsi di qualche centinaio di metri da molo Santa Maria, sede di Ap, per arrivare al comando della guardia costiera. Si racconta che Moretti abbia ventilato il fatidico “obbedisco“ come completamento di una carriera da civil servant. Per quanto lo attenda la pensione a ottobre, solo in questa chiave era plausibile la proposta di incarico da commissario dell’autorità portuale. Il suo sì, peraltro, poggia su basi molto solide visto il gradimento degli operatori dei porti di Marche e Abruzzo. Il precedente incarico di Moretti in Guardia costiera, infatti, era quello di responsabile della direzione marittima dell’Abruzzo. Quindi quale migliore figura in termini di competenza se non quella del controammiraglio? Di più: Moretti è molto stimato anche in termini di autorevolezza e di buon senso. La sua capacità di far rispettare le leggi e la sua rigorosità sono abbastanza proverbiali in porto. Così come è risaputo che se c’è un problema da risolvere e va risolto, il contrammiraglio e sempre pronto per cercare una soluzione. Resterebbe il rebus del segretario ma forse anche quello non è più una grana: l’uscita di Paroli al 31 luglio potrebbe risolversi grazie al supporto agostano che lo stesso avvocato toscano avrebbe garantito a Moretti. Tra i due c’è un rapporto molto solido e una vacatio del segretario ad agosto vanificherebbe l’opera del commissario che si troverebbe con le chiavi della macchina del porto ma senza il motore. Dopo tante figuracce almeno questa ci verrà risparmiata.

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