Baldelli chiude il libro dei sogni: «Piani concreti e finanziati per le infrastrutture delle Marche»

Baldelli chiude il libro dei sogni: «Piani concreti e finanziati per le infrastrutture delle Marche»
Baldelli chiude il libro dei sogni: «Piani concreti e finanziati per le infrastrutture delle Marche»
di Martina Marinangeli
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Venerdì 23 Ottobre 2020, 09:13

Francesco Baldelli, assessore alle Infrastrutture, nell'intervista rilasciata da Carlo Cottarelli al Corriere Adriatico, il professore osserva che «le ferrovie sono considerate particolarmente bene dall'Europa»: metterete al centro del vostro piano sulle infrastrutture il trasporto su ferro?

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«Commetteremmo un errore pianificando interventi separati senza avere una visione complessiva.

Il concetto di Cottarelli è uno stimolo a spendere bene le risorse che arriveranno dal Recovery Fund, cogliendo questa occasione storica. Gomma, ferrovie e mobilità elettrica, se messe in sinergia, possono rappresentare alternative all'auto. Ritengo anche che le tratte delle zone interne, collegate alla costa, potrebbero diventare la via migliore ad una vera integrazione».

 
Partendo dalla sua provincia, la Fano-Grosseto è al palo da decenni e lo scandalo della Guinza grida vendetta. Ora si parla di un commissario per portarla a termine.
«Se le promesse degli amministratori che ci hanno preceduto si fossero trasformate in metri di strade, a quest'ora avremmo una Galleria della Guinza a dieci corsie. In attesa del commissario, che potrebbe accelerare i lavori, mi fermo ai dati: il fabbisogno è di circa 580 milioni di euro, mentre sono sul tavolo 200 milioni per il secondo e terzo lotto della Galleria e l'avvio del lotto ad Urbania. Vedremo nei prossimi giorni se l'opera potrà sbloccarsi in fretta con un impegno reale del governo».
Restando in tema di strade, la terza corsia della A14 è l'altra grande questione da affrontare: qual è la sua ricetta per eliminare il collo di bottiglia d'Italia? 
«La situazione dovrebbe rientrare poco a poco nella normalità, ma la Regione non sarà più spettatrice passiva. Per la terza corsia da Porto Sant'Elpidio, sono ipotizzati oltre 1.600 milioni di euro, una cifra ingente che sarà presto oggetto di discussione con gli organi e le società competenti».
C'è poi il capitolo delle infrastrutture ferroviarie. Anche per la Orte-Falconara la ministra De Micheli ha promesso un commissario: pensa possa essere la chiave di volta per la realizzazione di un raddoppio?
«Commissario e Ricovery Fund potrebbero essere due armi eccezionali da sfruttare per il potenziamento della direttrice. Proprio a settembre è stato sottoscritto un Protocollo d'intesa Mit, Rfi, Umbria e Marche per avviare un gruppo di lavoro finalizzato a portare a termine l'infrastruttura».
Per quanto riguarda la linea Adriatica, invece, pensa sia sufficiente la velocizzazione della tratta (lavori già in corso) o condivide l'ipotesi di un arretramento che permetta di agganciare l'Alta velocità?
«Non si possono illudere i marchigiani: l'arretramento è un'ipotesi allettante la cui realizzazione rientra in un libro dei sogni. Solo lo studio di fattibilità, che non esiste, costerebbe più di 300 milioni di euro. Si è poi pensato a che fine farebbero le stazioni di Fano, Senigallia e così via? Se è giusto avere una visione nel lungo periodo, è altrettanto avveduto occuparsi di cose fattibili e finanziabili oggi». 
Nel capoluogo regionale, l'opera più attesa è quella dell'uscita nord dal porto: in che modo affiancherà Ancona in questa battaglia? 
«Il presidente Acquaroli ha tenuto le deleghe sulle principali infrastrutture del capoluogo e dei Comuni limitrofi: penso sia un segnale forte per trasformare Ancona in un polo attrattivo. La bretella di collegamento con la Statale 16 è stata inserita tra le priorità degli interventi di Italia Veloce: vedremo come si evolverà la situazione che già stiamo monitorando».
Scendendo verso sud, come superare l'impasse sulla Salaria? 
«È anch'essa annoverata tra gli interventi prioritari di Italia Veloce. È un'opera fondamentale soprattutto per rompere l'isolamento delle zone duramente colpite dal sisma».

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