Cancellati due treni per Milano
Continua l'odissea su quelli per Roma

Cancellati due treni per Milano Continua l'odissea su quelli per Roma
di Federica Buroni
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Giovedì 10 Maggio 2018, 10:44
Treni sempre più al lumicino: ora tocca alla tratta Ancona-Milano. Dal 9 giugno, saranno soppressi due treni Freccia Bianca, 8802 e 8829, ovvero l’ Ancona-Milano delle ore 5 e il Milano-Ancona in arrivo nel capoluogo alle ore 23,29.
Intanto la linea Roma-Ancona continua a essere un vero incubo. Anche ieri i treni hanno accumulato oltre due ore e mezzo di ritardo a causa di una bomba d’acqua all’altezza di Orte che ha paralizzato il traffico ferroviario sia all’andata sia al ritorno. E quando non è il maltempo ci si mettono i guasti a rendere la tratta ad ostacoli, tanto da scatenare le ire dei viaggiatori.
 
L’ennesimo colpo per i trasporti delle Marche già alle prese con le mille difficoltà della linea Ancona-Roma. L’ultimo taglio ai binari di casa nostra, però, avrà ripercussioni anche sul fronte del lavoro.
A rischio per la lunga percorrenza, come sottolinea Valeria Talevi, segretaria generale Filt Cgil Marche: «Così si mettono a rischio diversi posti di lavoro sia diretti sia dell’indotto. In ballo, poi, è la sorte degli stessi equipaggi dell’impianto Freccia Bianca ad Ancona con i suoi 120 dipendenti. Non è mai accaduto un’eliminazione di treni nel periodo estivo con l’aumento dei turisti». La Regione, sollecitata dai sindacati, ha previsto un incontro per metà mese.
I sindacati sono preoccupati. La sforbiciata di Trenitalia contempla due treni significativi. Due tratte per pendolari e non solo, che, secondo Filt Cgil, Fit Cisl e Uil trasporti, dovevano restare del tutto funzionanti fino a dicembre 2018. Un ulteriore colpo, allora, per le ferrovie marchigiane e per il versante Adriatico, tra l’altro in un momento quanto mai delicato tra l’avvio della ricostruzione post sisma e quello dell’estate con le nuove Bandiere Blu. Il tutto, peraltro, sommato ai disagi della linea Ancona-Roma, spesso soggetta a ritardi e disservizi. Talevi fa il punto. «A rischio sono i 7-8 lavoratori di quella tratta, tra macchinisti e capitreno ma c’è anche l’indotto, in particolare le ditte delle pulizie come la Boni dove in bilico sono circa 38 lavoratori, già in solidarietà al 55%». Non solo. Secondo la segretaria generale Filt «si continua a perdere pezzi di Trenitalia e a rischio potrebbe finire anche l’impianto di Freccia Bianca ad Ancona».
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