I marchigiani sono più longevi
anche dei giapponesi

I marchigiani sono più longevi anche dei giapponesi
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Venerdì 15 Gennaio 2016, 15:42
ANCONA - La speranza di vita nelle Marche è di 81 anni in media per gli uomini e di 85,7 per le donne. Emerge dai dati Istat elaborati dall'Ufficio Studi di Confartigianato Marche. La regione si conferma una delle più longeve tanto che per la componente maschile, le Marche si collocano al terzo posto in Italia tra le 21 regioni e province autonome (media nazionale 80,3) dietro a Trento e Bolzano, per quella femminile al secondo posto (media nazionale 85) dietro a Trento (86,1).

Se poi si analizzano gli ultimi dati Ocse in un confronto internazionale per la speranza di vita, l'Italia si colloca al quarto posto con 82,8 anni in media (maschi e femmine complessivamente considerati, per le Marche il valore fornito è di 83,6) dietro a Giappone (83,4), Spagna (83,2) e Svizzera (82,9). I marchigiani dunque sarebbero più longevi dei giapponesi che pure detengono il record 'di lunga vità.

Nelle Marche gli over 65 sono passati dai 363.723 del primo gennaio 2014 ai 368.146 dell'anno successivo, e gli ultracentenari passano dai 550 ai 580. La maggiore longevità però non è sempre accompagnata da una buona qualità della vita.

Sono i pensionati dell'Anap Confartigianato a denunciare il perdurare di una situazione «di grande disagio degli anziani, una parte consistente dei quali è scivolata nelle fasce di povertà», e a chiedere al Governo di «operare sul piano fiscale, sociale e dei servizi per garantire il benessere dei cittadini e sostenere i redditi delle classi più deboli della popolazione».

«I pensionati hanno sempre fatto e vogliono ancora fare la propria parte - sottolinea il presdiente dell'Anap Enzo Ciccarelli - e vogliono dare un valido contributo. Ma non possono essere considerati una componente marginale e passiva della società, e men che meno possono essere semplicemente ignorati. Noi crediamo che le politiche per rimuovere le cause della stagnazione della domanda interna e per produrre buona occupazione e sviluppo, debbano conciliarsi con quelle per garantire adeguati livelli di vita, buona sanità ed efficaci politiche sociali ai cittadini. Pertanto auspichiamo interventi per sostenere i redditi delle famiglie e i consumi, compresi quelli dei pensionati».
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