Un mese dal disastro. Sono passati 30 giorni dalla terribile alluvione che ha devastato due province delle Marche e ucciso 12 persone e Brunella Chiù ancora non si trova. Il figlio Simone Bartolucci, 25 ann, oggi l'ha cercata assieme alla task force che ancora sta scavando tra fango e detriti ma ancora le ricerche non hanno dato risultati. Trenta giorni, ma il 15 settembre sembra ieri: rimbomba ancora nei paesi sepolti dal fango l'eco dei fiumi che si ingrossano sotto un nubifragio che sembra non smettere mai, fa ancora paura il ricordo del rumore profondo e spaventoso dell'acqua che, scendendo ad una velocità inaudita, esce improvvisamente dagli argini, strappa dalle radici alberi e piante che si trovano lungo il percorso ormai fuori controllo, si mescola alla terra e si trasforma in uno tsunami di melma e detriti. Ma la ferita più profonda, quella che non si rimarginerà, è il dolore e lo strazio per le vittime: vite spezzate all'improvviso mentre cercavano rifugio in casa, in macchina, sorprese nel garage intente a mettere al riparo quello che potevano.
Le vittime e il ritardo nel dare l'allarme
I loro nomi restano scolpiti sulla pietra di una tragedia con tante ombre e responsabilità tutte da accertare, come quella sui ritardi nel lanciare l'allarme: a Pianello di Ostra sono morti Giuseppe e Andrea Tisba, padre e figlio di 65 e 25 anni; Diego Chiappetti di 52 anni, Fernando Olivi di 84 anni, Mohamed Ennaji di 42. A Serra San Quirico è morto Augusto Montesi, di 82 anni, a Tre Castelli Maria Luisa Sereni, di 72 ad Arcevia Michele Bomprezzi di 47 anni. Gino Petrolati, 89 anni, è stato trovato senza vita a Bettolelle. E poi Barbara, che piange Erina Febi di 77 anni, Noemi Bartolucci di 17 e il piccolo Mattia Luconi, che aveva solo 8 anni. Dodici vittime, mentre proseguono senza sosta le ricerche per trovare la mamma di Noemi, Brunella Chiù, inghiottita dal Nevola la sera del 15 settembre e mai più riafforata.
Simone Bartolucci: «Trovate mia mamma Brunella»
«Trovate mia mamma», ripete Simone Bartolucci, figlio di Brunella e fratello di Noemi.
Colpita al cuore anche la provincia di Pesaro Urbino
Nel pomeriggio di giovedí 15 il nubifragio ha iniziato a colpire le zone intorno al Catria, per poi estendersi alle parti montane di Cesano, Misa ed Esino. Drammatica la situazione dei Comuni colpiti dal maltempo: Cantiano, Frontone e Serra Sant’Abbondio, hanno registrato danni per centinaia di milioni. «Ci vorranno decenni per rimettere in sesto questo territorio - ha raccontato nell'immediato Augusto Santi, vicesindaco di Serra Sant'Abbondio -, solo il capoluogo non è stato toccato visto che è in alto. Nella parte a valle, le frazioni di Petrara e Cafanne sono state devastate, cinque o sei ponti sono crollati. Da dove si ricomincia e con quali soldi?». Tredici i paesi marchigiani devastati dall'alluvione con i fiumi Nevola, Candigliano, Cesano, Misa, Sentino e Musone totalmente fuori controllo. «Che Dio ci aiuti», ha scritto quella notte su Facebook il sindaco di Barbara, Riccardo Pasqualini. «È passato un mese - ha raccontato al Corriere Adriatico - ma ancora faccio fatica a dormire. Sento il rumore spettrale del nostro fiume che ha trascinato via tutto, rivedo Silvia che sale in macchina per andare a prendere il piccolo Mattia, poi quella telefonata che mi avverte di Simone aggrappato all'albero». È passato un mese, ma sembra ieri. «Dobbiamo ritrovare Brunella», ha ripetuto il sindaco.
(ha collaborato Sabrina Marinelli)
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