La rabbia di Tiziano Luconi, il papà del piccolo Mattia: «Da Ciccioli parole senza alcun tatto»

La rabbia di Tiziano Luconi, il papà del piccolo Mattia: «Da Ciccioli parole senza alcun tatto»
La rabbia di Tiziano Luconi, il papà del piccolo Mattia: «Da Ciccioli parole senza alcun tatto»
di Sabrina Marinelli
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Venerdì 14 Ottobre 2022, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 07:30

BARBARA - Per otto giorni strazianti, mentre lo cercavano nel fiume e nei fossi invasi dalla melma, il suo piccolo Mattia è stato il figlio di tutta l’Italia, che fremeva per le sorti del piccolo disperso nell’alluvione del 15 dicembre. Tiziano Luconi cercava di tener viva la speranza come in una fiaba in cui nulla è impossibie. «Magari se ne sta aggrappato a un ramo come uno gnometto». Poi, quando hanno trovato il corpicino 12 km più a valle, Tiziano ha dovuto fare i conti con una realtà che già conosceva. «Accendete una candela affinché lo scaldi e non abbia paura del buio», aveva invocato sui social.

 
Sommersi e salvati


E adesso che pensa, quest’uomo colpito al cuore dal lutto più doloroso, davanti a una ricostruzione dei fatti come quella sentita in consiglio regionale, che banalizza tra sommersi e salvati, come se avessero giocato a dadi con il destino e non c’entrassero nulla l’incuria e l’allarme mancato? «Superficiale e privo di tatto, Ciccioli si è mosso come un elefante in una cristalleria».

Sono le parole di Tiziano Luconi dedica all’ultima delusione ricevuta dalla politica, a cui non crede più. Nessuno ha fatto qualcosa per salvare il figlio Mattia, di appena otto anni, e le altre vittime dell’alluvione perché il fiume ancora oggi non è sicuro ma soprattutto ce l’ha con l’allerta mancata. Due aspetti sui quali ha annunciato la volontà di presentare un esposto alla Procura di Ancona.


Niente allerta


Fatica a credere che nel 2022 ancora non ci sia modo di avvisare la popolazione da una calamità. Le esternazioni del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Ciccioli, sulle vittime che si sarebbero trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato non hanno fatto altro che allargare ancora di più quel divario, già immenso, tra un cittadino che ha perso un figlio e la politica che non ha saputo proteggerlo. «Sentire quelle parole non mi ha provocato rabbia ma solo una grande delusione – commenta Tiziano Luconi - Ciccioli ha avuto il tatto di un elefante dentro una cristalleria. Poi ha chiesto scusa, ma sarebbe stato meglio se avessero discusso del mancato allarme, del perché quei fiumi non fossero stati bonificati e del perché non sono riusciti a proteggere Matty e tutti gli altri, di questo mi aspettavo che parlassero in consiglio regionale». Non crede più nella politica, non ora almeno. «Quando vedrò i risultati tornerò ad avere fiducia nella politica – dice - mi aspetto che chi ci governa si prenda cura di noi cittadini e di tutto ciò che interessa i cittadini, fiumi compresi. Li devono sistemare i fiumi perché non può essere che ogni quattro anni, come le Olimpiadi, ci sono queste esondazioni». 


Il monito


Che almeno suo figlio non sia morto invano. «Mattia deve essere un monito, l’ultima vittima, non si può andare avanti così – insiste Tiziano Luconi, dimostrando - Ciccioli non ha mostrato tatto ed è stato molto superficiale ma accetto le scuse a nome mio e di mio figlio. Ma prima di usare certe parole stia più attento, deve mostrare più tatto ed empatia, questo gli consiglierei di fare in futuro». Mattia non era nel posto sbagliato al momento sbagliato quel maledetto 15 settembre. Era con la sua mamma in una strada che mille altre volte aveva percorso. C’è chi chiede le dimissioni di Ciccioli o almeno che non gli venga dato un assessorato ma questo al padre di Mattia non interessa. «Non sta a me dire che si deve dimettere – conclude – a me interessa che venga ripristinata la sicurezza. Mi aspettavo che si assumessero delle responsabilità, quello sì».

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