OSTRA - «Ho perso un figlio e un marito, ora non so come potrò vivere». Nel giro di cinque minuti l’esistenza di Adriana Pianelli è cambiata per sempre. Nella lista delle quattro vittime di Pianello di Ostra ci sono il marito Giuseppe Tisba, 65 anni, e il figlio Andrea, 25 compiuti l’8 settembre. Il primo lavorava alla Togni spa di Serra San Quirico e aveva la passione per la ruzzola, il secondo era uno studente di Ingegneria Meccanica dell’Univpm e calciatore dell’Ostra Calcio. Entrambi sono morti nel garage della loro abitazione, in via ex Arceviese 102, il palazzo che ospita gli uffici postali.
L’altra vittima
Nello stesso condominio, abitava anche il 51enne Diego Chiappetti, morto come i suoi vicini di casa per tentare di salvare le auto in garage.
Il ricordo
«Andrea era eccezionale - le parole della mamma- spiritoso, un bravo studente con la passione per il calcio. Tutti i giorni andava agli allenamenti, tranne ieri (giovedì, ndr). Se ci fosse andato, forse non sarebbe morto». Fuori dall’abitazione dei Tisba c’è Alessio Olivi, caro amico delle due vittime. «Erano persone squisite, buonissime - dice con commozione con gli occhi intrisi di lacrime -. Non si può morire cosi. Sarà dura andare avanti senza di loro ma dobbiamo accettarlo. La situazione giovedì è precipitata in maniera improvvisa, nessuno si aspettava niente dle genere».
A perdere la vita nella stessa abitazione di padre e figlio, anche Diego Chiappucci. Avrebbe compiuto 52 anni il prossimo ottobre. Era titolare di una ditta idraulica e appassionato di moto. Tutti lo conoscevano in paese. Lascia una compagna e due figli, di 16 e 20 anni. La convivente, proprio come Adriana Pianelli, ha urlato chiedendo aiuto. Ma invano. Non c’è stato nulla da fare. L’idraulico ha trovato la morte nel garage, proprio come i suoi vicini di casa, cercando di portare l’automobile in salvo. È rimasto intrappolato nella rimessa, al piano interrato della palazzina di via ex Arceviese 102. «Voleva salvare la sua Passat - dice , Andrea Pitichiani, nipote della vittima- ma il garage è stato invaso dall’acqua». Pitichiani ha anche un fratello a Pianello che «per sfuggire alla bomba d’acqua è dovuto salire sul tetto di casa. Si è salvato così. Un disastro». Parla del disastro mentre dà uno sguardo fugace a Pianello, come se non volesse guardare attentamente la portata della tragedia, iniziata con l’esondazione del Misa e l’invasione della frazione, sommersa da melma, detriti e disperazione.