Aggressioni, medici e infermieri nel mirino: «Un posto di polizia in ogni ospedale»

L’assessore Saltamartini nella giornata contro la violenza nei confrontonti del personale sanitario: «Sbagliato sguarnire i presidi di sicurezza»

Aggressioni, medici e infermieri nel mirino: «Un posto di polizia in ogni ospedale»
Aggressioni, medici e infermieri nel mirino: «Un posto di polizia in ogni ospedale»
di Lorenzo Sconocchini
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Lunedì 13 Marzo 2023, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 15:49

ANCONA - Infermieri presi calci e pugni da un tipo che aveva inseguito la compagna fin dentro l’ospedale di Civitanova, non pago di averla gonfiata di botte. Una dottoressa del pronto soccorso del Carlo Urbani di Jesi inseguita la sera di Natale da un paziente in codice verde stanco di aspettare. Un’infermiera del triage di Torrette barricata nel suo box, per sfuggire alle ire di un uomo che aveva perso le staffe perché alla moglie non era stato assegnato un codice di massima gravità. Infermieri del San Salvatore di Pesaro aggrediti da un giovane ubriaco che stavano medicando dopo un incidente.


Gli episodi


Storie di ordinarie minacce e aggressioni avvenute nell’ultimo anno ai danni di medici e infermieri nelle strutture sanitarie delle Marche.

Episodi da arginare in tutti i modi perché «sono davvero intollerabili le violenze e le intimidazioni verso il personale della sanità», come ricordava ieri l’assessore regionale alla Sanità e alla Sicurezza Urbana Filippo Saltamartini, in occasione della seconda Giornata nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. 


Saltamartini chiede di alzare la guardia. «Non si capisce perché di fronte a questi fatti, in molte province della nostra Regione - parole dell’assessore - sono stati chiusi i presidi di polizia presso i principali ospedali, lasciando questi servizi coperti solo da guardie giurate e per quelli esistenti l’organico è così esiguo che se ne compromette la funzionalità». Tutti gli ospedali di primo e secondo livello, per Saltamartini «dovrebbero avere un presidio fisso di polizia: in questi ultimi mesi comunque qualcosa si è mosso grazie all’impegno dei Prefetti delle nostre province».
La questura di Ancona ricorda che «gli Ospedali Riuniti di Torrette sono serviti da personale della Polizia di Stato, presente con un ufficio dedicato nel reparto di Pronto Soccorso, che garantisce la copertura del servizio con almeno un ufficiale di polizia giudiziaria, dal lunedì al sabato, con orario 8-20, nelle ore di maggiore affluenza». E in orario serale e notturno? «Sono continui - assicura la questura - i passaggi degli uomini in divisa, Polizia di Stato e Arma del Carabinieri». 


Il prefetto di Macerata Flavio Ferdani nei giorni scorsi ha annunciato che i posti di polizia negli ospedali di Macerata e Civitanova, chiusi da diversi anni, saranno riaperti a breve. Il presidio dell’ospedale Mazzoni di Ascoli è stato riaperto il 22 agosto scorso, quello del Madonna del Soccorso di San Benedetto il 3 febbraio, con presenza della polizia garantita su due turni (ore 8-14 e 14-20). Al Murri di Fermo il servizio di sicurezza è stato implementato nei giorni scorsi, con due unità in più e apertura anche pomeridiana, oltre a quella del mattino già attiva. Dal novembre 2021, l’allora Marche Nord ha attivato un presidio di vigilanza privata h24i nei Pronto Soccorso del San Salvatore di Pesaro e del santa Croce di Fano. Ci sono pulsanti di allarme da cui parte una chiamata automatica alle forze dell’ordine in caso di episodi gravi e un sistema di videosorveglianza vigila sulle aree più a rischio. Attivo un supporto psicologico in favore degli operatori vittime di episodi di violenza.
Lorenzo Sconocchini

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