Marche, Acquaroli non fallisce un colpo. Lega all’angolo, piovono sconfitte

Marche, Acquaroli non fallisce un colpo. Lega all’angolo, piovono sconfitte
Marche, Acquaroli non fallisce un colpo. Lega all’angolo, piovono sconfitte
di Martina Marinangeli
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Venerdì 27 Gennaio 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 14:28

ANCONA- Gli equilibri a Palazzo sono cambiati. Dalle elezioni Politiche di settembre, che hanno visto FdI trionfare con percentuali da capogiro e la Lega crollare, si è spostato anche l’asse del potere nelle Marche ed il presidente Acquaroli è riuscito a far prevalere la sua linea in partite a dir poco fondamentali, mettendo il Carroccio costantemente all’angolo. Prima delle nomine della sanità - con il 2 su 2 centrato da Acquaroli con i direttori generali delle aziende ospedaliere - c’era stato il confronto sul candidato sindaco di centrodestra per le Amministrative di Ancona.

Qui la Lega ha cercato fino all’ultimo di far passare il nome dell’ex dg di Torrette Michele Caporossi, ma FdI ha puntato i piedi sul presidente del Parco del Conero Daniele Silvetti ed il governatore ha blindato la scelta.

Fine delle discussioni: Silvetti candidato, Lega sotterrata. Si potrebbe dire: su Ancona il Carroccio è storicamente debole, normale che non riesca a spuntarla. Ma in Regione avrebbe i numeri per far valere il suo peso, esprimendo la maggioranza schiacciante di eletti in Consiglio regionale, datata 2020, anno delle elezioni che hanno incoronato lo stesso Acquaroli. E invece incassa sconfitte persino sulla sanità, delega di cui esprime l’assessore (Filippo Saltamartini, che peraltro la stessa Lega vorrebbe rimuovere).

Non è un mistero che il commissario regionale della Lega Riccardo Marchetti volesse Gilberto Gentili come dg dell’Inrca e Capalbo dg dell’Ast1, nomi che aveva fatto direttamente ad Acquaroli. Ma l’ipotesi Capalbo ha incontrato le resistenze, in particolare, degli assessori pesaresi Francesco Baldelli (FdI) e Stefano Aguzzi (FI), guardacaso in rapporti pessimi proprio con la Lega. Alla riunione di giunta di lunedì 16, Acquaroli si è presentato con due nomi secchi: Armando Gozzini direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche e Maria Cabalbo dg dell’Inrca. Sulla prima scelta non ci sono stati veti: la nomina su cui la Lega aveva puntato la propria fiches era quella del Geriatrico, ergo su Torrette, anche se poco convintamente, si è fatta stare bene quanto deciso dal Governatore. Sull’Inrca, invece, è scoppiato un caso politico interno alla maggioranza. E che ci sia stato un impasse lo dimostra la tempistica: per l’ormai ex dirigente del Dipartimento Salute Gozzini, la nomina è stata messa nero su bianco dalla giunta già martedì 17; quella di Capalbo è arrivata solo ier (mentre dovevano avvenire contestualmente). 

La mediazione

Si è resa quindi necessaria una mediazione tra i partiti del centrodestra che ha visto la linea del governatore (e di Fratelli d’Italia, con gli esponenti pesaresi del partito che volevano Capalbo fuori dai confini provinciali) vincere su tutti i fronti. E la Lega ne è uscita con le ossa a pezzi e spaccata al suo interno. Se infatti Marchetti aveva come priorità quella di blindare Gentili all’Inrca, quella del deputato leghista Mirco Carloni era non far restare fuori dai giochi una risorsa come Capalbo. Ma con Gentili all’Inrca e il veto degli assessori pesaresi sull’Ast1, per la manager i margini di riuscire ad ottenere un incarico si sarebbero fatti molto stretti. Per uscire dall’impasse mercoledì - a margine del vertice con il ministro Matteo Salvini - Acquaroli ha incontrato Marchetti e Carloni. Risultato: Capalbo dg dell’Inrca, con ipotesi di mettere Gentili all’Ast1 (dove ipotesi è la parola chiave). Il governatore ormai avanza incontrastato, padrone di tutto. E la Lega è costretta a retrocedere. Su tutto.

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