Pesaro, una provincia in apnea: allagamenti, disagi e danni da Gabicce a Marotta. Vallugola devastata, Ciavarini sommerso

Pesaro, una provincia in apnea: allagamenti, disagi e danni da Gabicce a Marotta. Vallugola devastata, Ciavarini sommerso
Pesaro, una provincia in apnea: allagamenti, disagi e danni da Gabicce a Marotta. Vallugola devastata, Ciavarini sommerso
di Gianluca Murgia
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Mercoledì 17 Maggio 2023, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 15:13
Il piazzale dell’azienda Scavolini, alle 11 di mattina, è una enorme piscina a cielo aperto. «Qui sto affogando» ride amaro, a piedi nudi, un ragazzo. Il suo video diventerà virale. L’acqua, marrone, copriva le targhe dei camion parcheggiati davanti agli stabili di Chiusa di Ginestreto. «Danni a cose o persone no, tanti disagi ma ora è tutto sotto controllo» spiegherà poi, nel pomeriggio, Fabiana Scavolini. Stessa scena a Loreto, quartiere centrale di Pesaro, a due passi dal centro storico: il Genica, passato da rigagnolo a gigante in poche ore, ha oltrepassato gli argini invadendo le strade. Largo Madonna di Loreto, ad un certo punto, era una cartolina surreale: sembrava Venezia con l’acqua alta. 

La gente non attraversa la strada: la guadava, letteralmente. Il torrente, racchiuso tra pareti di cemento, è esondato in più punti, dal quartiere periferico Celletta fino a via Belgioioso. Il fiume, che alla foce ha sprigionato una furia contrapposta al moto ondoso (spinto da Est) e capace di mettere a serio rischio i due pilastri del ponticello pedonale, in città ha invaso strade e sommerso il sottopasso e il parcheggio del tribunale, a San Decenzio, fino a sfogare in via Mirabelli e incanalarsi nell’altro sottopasso di via De Gasperi (stessa sorte anche in via Rossi e via Gradara). 

Blackout e allagamenti


In un attimo Pesaro è stata tagliata in due, con il centro storico non più agevolmente raggiungibile. Allagamenti (e ripetuti blackout) ovunque con disagi per chi ha cantine, garage interrati e attività a piano terra. Anche a Ponte Valle acqua e melma sono entrati nelle case senza bussare, a riprova che i danni sono stati multipli ed estesi dalla costa al primo entroterra, rimbalzando da Borgo Santa Maria a Villa Ceccolini, passando per Ledimar (un fiume di fango e una grossa quercia caduta) e Osteria Nuova, frazione di Montelabbate.

Insomma, se l’allerta era arancione quello che si è scatenato tra le 8.30 e le 11, da nord a sud della provincia, aveva sfumature molto più scure. Gabicce Mare, il comune più a nord, è stata come bombardata. Impressionante la devastazione lasciata nella baia-gioiello della Vallugola. La conta dei danni sarà lunga. Il sindaco Ricci ha fatto da apripista annunciando che chiederà lo stato di emergenza. «Il bilancio? Sottopassi allagati e strade chiuse. E la stagione turistica è alle porte - ha fatto il punto da Gabicce, il sindaco Pascuzzi -. I fiumi Tavollo e Taviolo hanno retto, anche se l’allerta arancione è stata prolungata. Chi abita lì è stato allertato a salire ai piani superiori».

Vallugola devastata, paura per l'auto di Marini

Diverse le frane (una, importante, davanti alla Baia Imperiale, ndr), criticità sopra l’Hotel Capoest a Vallugola: lì, l’acqua, veniva giù a cascata dalla collina».  Lettini e ombrelloni, sulla spiaggia sottostante, sono stati spazzati via lasciando un deserto di sassi e sabbia scavata. Al confine con Tavullia paura per l’esondazione del Ventena: salvata in extremis l’auto di Luca Marini, pilota nella MotoGp, fratello di Valentino Rossi. A Gradara il sindaco Gasperi ha aperto il palazzetto per eventuali sfollati (tra cui una coppia con una bimba di 4 mesi). È stato un assedio: la Protezione Civile ha lavorato, ovunque, senza sosta. Dalle Siligate, porta per la Romagna, chiuse fino alle 13, fino a Marotta. «Abbiamo dovuto aprire il portone per evitare che la pressione dell’acqua lo spaccasse. Quando puliranno torrenti e fiumi?» si chiedeva Ciavarini, titolare del Locale Atipico in strada Molino Maggiotti sommerso dall’Arzilla. Una storia che si ripete. Come accaduto a Marotta in via Ferrari e a Fano, a Ponte Sasso, nei sottopassi di Lido, Vallato e Fossosejore (l’unico a restare ostruito fino a tarda serata) o sulla Flaminia, tra Lucrezia e Carrara, trasformata in Camel Trophy. Decine gli alberi caduti nel Fanese: uno ha colpito una casa e un altro è crollato, per miracolo, sull’unico parcheggio libero. 

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