Ma il nodo rimane il dissequestro (e potrebbe fare da sblocca-code)

I disagi di questa estate sull'A14 a causa dei cantieri
I disagi di questa estate sull'A14 a causa dei cantieri
di Andrea Taffi
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Venerdì 15 Novembre 2019, 08:56
​ANCONA - Un incubo oggi, certo. Ma la chiave che potrebbe sbloccare l’inferno autostradale tra Fermo e San Benedetto potrebbe essere lì, a portata di mano. Tutto parte dalla dichiarazione di mercoledì di Autostrade, a valle del rigetto della terza istanza di dissequestro: c’è l’impegno a presentare nuovi progetti definitivi nel giro di pochi giorni, a dare priorità ai lavori per la sostituzione dei guardrail concretamente rappresentato dalla scelta di affidare i cantieri alla società collegata Pavimental. Fin qui, la parte ufficiale. 

Lo spiraglio salva tutti
È nel non-detto che si trovano gli argomenti utili a tenere aperto lo spiraglio salva-viabilità sotto Natale. Fonti tecniche, infatti, riferiscono che per tre viadotti dei 10 nel mirino del Gip sono già pronti i progetti esecutivi (quelli cantierabili cioè) in quanto era già previsto l’intervento di sostituzione prima del sequestro di fine settembre.

 

In secondo luogo, i progettisti sono già al lavoro sui restanti 7 piani di lavoro chiesti dal Gip previa autorizzazione del ministero, ovviamente. Sono stati assunti, dati di traffico, valutazioni dei geometri e campionature dei materiali per migliorare la qualità degli elaborati e guadagnare tempo. Qui si entra nel territorio di competenza dei magistrati che come stella polare di tutte le valutazioni hanno il rispetto delle prescrizioni in tema di sicurezza dell’infrastruttura. 
Il tema vitale della sicurezza
Per questo hanno adottato i decreti di sequestro che, tuttavia, sono misure molto rigide per la gestione dei flussi di traffico. Il concessionario, infatti, in questa condizione non ha facoltà di “dosare” le carreggiate in funzione dei picchi di viabilità. Può solo aspettare. In linea teorica, neanche il prefetto può intervenire. In attesa dei progetti si sa già però che in presenza di dissequestro, la prima mossa di Autostrade sarebbe quella di proteggere i guardrail nel mirino con paratie provvisorie che garantiscano massima sicurezza. E poi avviare cantieri a scacchiera. A quel punto se c’è il cantiere la carreggiata si restringe a una corsia ma, diversamente, negli altri punti si transita a due con le paratie provvisorie a protezione. E sarebbe, dicono gli addetti ai lavori, tutto un altro andare. Detto in altre parole: con la possibilità di sospendere i lavori in concomitanza di picchi di traffico, weekend ed esodi, la situazione sull’asfalto sarebbe più fluida. Non al punto da risolvere la questione ma certamente più gestibile di quanto non lo sia stata a cavallo tra la fine di ottobre e i primi di novembre. Una sorta di effetto taglia-code o salva-Natale. Con tutti i se e i ma del caso.
La priorità su tutta Italia 
L’ultimo punto è quello relativo alla priorità affidata da Autostrade alla questione. Il piano nazionale manutenzioni di Autostrade per l’Italia è un programma che vale 1,3 miliardi di euro. Una cifra altissima. In testa, i lavori principali sarebbero quelli previsti per sostituire i viadotti della discordia di A14 e A16. E, secondo le ultime ore, la corsia preferenziale assoluta sarebbe proprio per la A14 in ragione del tappo creatosi a novembre che ha mandato in tilt mezza Italia. L’indiscrezione non è confermabile ma consentirebbe di ottenere traguardi più sfidanti: nelle previsioni dei tecnici di Autostrade al punto da poter chiudere entro il 2020. Con un unico cantiere che resterebbe aperto fino a primavera 2021. 
 
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