Longhin, Cgil Marche: «Scelta del Governo è un accanimento verso i più poveri. Così si rischia di provocare disagio e conflitti sociali»

Longhin, Cgil Marche: «Scelta del Governo è un accanimento verso i più poveri. Così si rischia di provocare disagio e conflitti sociali»
Longhin, Cgil Marche: «Scelta del Governo è un accanimento verso i più poveri. Così si rischia di provocare disagio e conflitti sociali»
di Andrea Maccarone
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Martedì 7 Marzo 2023, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 11:32
Loredana Longhin, segreteria regionale Cgil Marche: il governo nazionale punta ad una stretta sul Reddito di cittadinanza. È d’accordo?
«In questo particolare momento mi sembra una scelta sbagliata e fuori luogo. L’aumento della povertà, l’inflazione a due cifre che sta corrodendo il potere d’acquisto delle retribuzioni: in una congiuntura del genere operare una stretta sul Reddito di cittadinanza sembra un accanimento verso le persone più povere». 
Che cosa la preoccupa maggiormente?
«C’è il rischio di creare ancora più disagio e di alimentare un maggiore conflitto tra le fasce più deboli. Intanto bisogna chiarire una volta per tutte che chi percepisce il reddito non è un fannullone. Basta con questi stereotipi».
Dunque secondo lei è stata una misura utile?
«Certo che sì. Guardi, i colloqui fatti con i navigator ci hanno confermato che i soggetti percettori del reddito di cittadinanza sono difficilmente ricollocabili».  
Quindi andrebbe lasciato nella forma attuale?
«Direi proprio di sì, ma contestualmente bisognerebbe adottare misure più inclusive. Agire non soltanto sulla leva del rimodulare lo strumento del reddito di cittadinanza, ma aumentare il ventaglio e le possibilità in seno alle politiche attive del lavoro». 
Ovvero?
«Mettere in campo più formazione, creare un maggiore intreccio domanda-offerta di lavoro per dare la possibilità a queste persone di trovare impiego. Aiutarli in questa ricerca in modo che possano veramente ricollocarsi». 
A chi sostiene che il Reddito di cittadinanza allontani dal mondo del lavoro che cosa risponde?
«E’ una lettura completamente sbagliata della situazione che il governo vuole dare per fornire una narrazione distorta. Il lavoro è strumento di libertà, di emancipazione e riscatto sociale». 
Molti imprenditori lamentano la mancanza di personale a causa degli strumenti di sostegno al reddito. Che ne pensa?
«Sono degli alibi che andrebbero sminati. Specie nei settori legati al turismo che sono molto spesso borderline. Gli imprenditori devono mettersi nell’ordine di idee di retribuire in maniera equa e congrua secondo i contratti. E con tutti i diritti annessi e connessi alla retribuzione». 
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