Legge di stabilità e non solo
Manifestazioni in arrivo

Legge di stabilità e non solo Manifestazioni in arrivo
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Mercoledì 11 Dicembre 2013, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 15:14
ANCONA – Legge di stabilit e non solo, manifestazioni in arrivo venerd 13 e sabato 14.

Giornata di mobilitazione dei delegati della Funzione Pubblica Cisl venerdi 13 dicembre presso l'hotel G alle ore 10.30 in vista della manifestazione unitaria di sabato 14 dicembre davanti alle Muse. Al centro della mobilitazione le questioni nazionali legate al blocco dei contratti ma soprattutto la vertenza regionale che vede la Funzione Pubblica mobilitata per garantire:

1) Una effettiva copertura del turn .-over nel 2014 del personale sanitario

2) Garanzia possibilità fruire delle ferie arretrate e pagamento delle migliaia di ore di straordinario accumulate

3) Coinvolgimento delle Rsu delle Aree Vaste nei percorsi di riorganizzazione

4) Risorse contrattuali per compensare gli enormi disagi che da tre anni stanno sopportando gli operatori per garantire l'efficenza dei servizi

5) Mantenimento dell'accordo regionale sulla mobilità territoriale degli operatori ed i 17 km. massimi ivi contenuti

Al centro della mobilitazione anche le problematiche delle Autonomie Locali con problemi di Bilancio sempre maggiori , numero di addetti in costante calo e salari di Produttività ridotti ai minimi termini, ed il problema della chiusura di alcune importanti sede delle Agenzie Fiscali quali Fabriano, Recanati, Camerino oltre che la riorganizzazione dell'Inps alla luce della fusione con l'Inpdap.

I delegati riuniti in rappresentanza degli oltre 8.000 iscritti della Regione decideranno al termine della mattinata, oltre che la massiccia presenza alla manifestazione confederale del 14 dicembre, ulteriori iniziative di mobilitazione



Edilizia, 13 dicembre sciopero nazionale di 8 ore

Dalle Marche centinaia di lavoratori alla manifestazione di Roma


Rinnovare il contratto nazionale, scaduto da un anno, e le cui trattative si sono interrotte per l’irresponsabilità delle controparti Ance e Coop: questa la richiesta che porterà il 13 dicembre nelle piazze di Milano, Roma, Napoli e Palermo migliaia di lavoratori dell’edilizia, in occasione dello sciopero nazionale di 8 ore indetto da Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil a seguito dell’interruzione della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, avvenuta lo scorso 21 novembre.

Secondo i sindacati delle costruzioni, “le organizzazioni datoriali Ance e Coop hanno proposto un accordo provocatorio e indecente, pretendendo di offrire ai lavoratori un aumento salariale di zero euro e l’eliminazione di fatto dell’indennità professionale edile (Ape).

Feneal Filca Fillea accusano le controparti “di aver rappresentato in questa trattativa la parte più conservatrice degli imprenditori che vuole uscire dalla crisi ridimensionando il ruolo della contrattazione, dei diritti dei lavoratori e delle regole necessarie ad una rigorosa competizione. Quella parte che preferisce rincorrere la mera riduzione dei costi e dei diritti, anziché riprendere un percorso comune per rilanciare un settore che dall’inizio della crisi ha perso 500.000 posti di lavoro.”

Nelle Marche in quattro anni diecimila persone hanno perso il posto di lavoro ed hanno chiuso almeno duemila imprese. Solo nell’ultimo anno le ore lavorate sono diminuite del 25%, è continuato il trend negativo dell’occupazione (- 7%) e delle imprese (- 11%).

Dai sindacati dito puntato anche verso il Governo: “né investimenti né scelte coraggiose per rilanciare il settore e per affermare e sostenere un nuovo modello di edilizia basato sulla qualità e sulla sostenibilità sociale ed ambientale.”



Cgil, Cisl e Uil Marche: il 14 in piazza contro la legge di stabilità e per una più efficace politica della Regione

Cgil, Cisl e Uil Marche, sabato 14 dicembre, organizzano una manifestazione regionale ad Ancona per protestare contro la legge di stabilità presentata dal Governo e per una diversa politica della Regione.

Un corteo percorrerà le vie del centro: il concentramento è alle 9 in piazza della Repubblica, quindi il corteo transiterà per Corso Stamira, Piazza Cavour, largo XXIV Maggio e Corso Garibaldi. La manifestazione si concluderà al Piazzale Teatro delle Muse.

Per quanto concerne la Regione, i sindacati protestano contro le politiche regionali, a partire dalla necessità di applicare le misure anticrisi, dalle questioni legate al trasporto pubblico locale sino ad includere quelle socio-sanitarie, in particolare il rifinanziamento delle residenze protette e delle tariffe delle strutture socio-sanitarie. Insomma, i sindacati sollecitano una più efficace politica della Regione.

Per quanto riguarda la legge di stabilità, Cgil, Cisl e Uil chiedono meno tasse per lavoratori e pensionati e misure per il sostegno all’occupazione e allo sviluppo.



Sciopero dei dirigenti medici, veterinari e sanitari il 20 dicembre



L’80% dei Dirigenti medici, Veterinari e Sanitari della regione Marche sciopera il 20 dicembre 2013 per protestare contro il disastro della sanità regionale perpetrato dalla riforma in essere e dall’assenza di chiara visione verso una organizzazione futura del SSR responsabile ed efficace.



DENUNCIAMO

l’assenza di un confronto preventivo con i vertici regionali (Presidente della Giunta ed Assessore alla Salute) sulla riforma, piu’ volte richiesto e mai accolto;

la mancata applicazione del protocollo di intesa siglato con la regione in febbraio 2013 e comportante:



Mancata risoluzione del problema del precariato;

Mancato riconoscimento delle progressioni di carriera del personale Medico, Veterinario e Sanitario e mancata erogazione delle indennità di legge a chi svolge funzioni superiori

Non attivazione dei concorsi con permanenza di gravi carenze di organico



la definizione di “ospedale unico” non condivisibile, che priva del normale assetto e autonomia l’ospedale di rete;

l’alterazione macroscopica della copertura omogenea al bisogno di salute dei cittadini, con ospedali di rete di serie a, b e c, sprovvisti delle unita’ operative considerate dalla normativa come base per l’essenza stessa dell’ospedale, nonche’ delle direzioni sanitarie preposte;

l’organizzazione dipartimentale ridotta del 60% e proposta senza alcun criterio condiviso, comportante:



Disomogeneità organizzativa dei dipartimenti;

Agglomerati dipartimentali “minestrone”, all’interno dei quali sussiste la convivenza di Unità Operative senza alcuna omogeneizzazione e finalizzazione delle medesime;

Assenza di Dipartimenti funzionali;

Assetti funzionali contraddittori e Collegi di Direzione svuotati del loro ruolo.



il vero taglio lineare nelle aziende e nelle aree vaste di 60 strutture complesse (comprese quelle non ricoperte) e di 176 strutture semmplici, comportante:

Organizzazione sanitaria disomogenea, con Macroaree Ospedaliere, Distrettuali e della Prevenzione di serie A, di serie B o C;

Demotivazione dei professionisti che si vedono tolto, “con un colpo di spugna”, il livello di responsabilità ricoperto con tanta fatica e con valutazioni positive;

Assenza della continuità assistenziale e della possibilità organizzatoria funzionale all’incremento della qualità delle prestazioni erogate;

Netta riduzione della possibilità di carriera.



lo sfruttamento dei dirigenti con un esubero di ore annue non retribuito e corrispondente a 500.000 ore lavoro, pari a 360 dirigenti medici mancanti e quindi da assumere;

la presenza di un parco macchine fortemente disomogeneo, sotto - male utilizzato e troppo spesso obsoleto (tac – rnm – ecografi – endoscopi - respiratori e sistemi di monitoraggio) che rischiano la disattivazione e il blocco delle prestazioni

la non attivazione delle case della salute che impedisvce di fatto l’integrazione ospedale – territorio.

l'assenza di strategia a medio e lungo termine, con previsione di responsabilita’ giuridica e di realizzazione di nuovi ospedali strutturalmente unici, dove i professionisti possano riconoscersi in un lavoro ben organizzato e collaborativo.



I DIRIGENTI MEDICI, VETERINARI E SANITARI VOGLIONO:

il confronto sistematico e costruttivo con la regione e con gli enti del ssr

il coinvolgimento delle ooss della dirigenza nei tavoli in atto con le ooss convenzionate che defiscono la organizzazione delle case della salute

la rimozione della delibera di giunta che istituisce l’ “ospedale unico di area vasta ”;

la ricomposizione in tutte le aree vaste dei dipartimenti di prevenzione con il numero di uoc previste dalla normativa;

i criteri condivisi per la definizione delle strutture semplici e la rimozione dal taglio di quelle conseguenti a previsioni di legge nazionali e regionali;

l’assetto minimo contrattualmente previsto degli ospedali di rete e l’organizzazione corretta delle due macroaree territoriali ( distrettuale e di prevenzione);

il mantenimento nelle strutture sanitarie della figura del farmacista, unico esperto del farmaco e del dispositivo medico;

la rimozione del taglio dei dipartimenti, la ridefinizione della loro natura e l’omogeneita’ dell'assetto strutturale tra varie aree vaste e la loro elezione democratica ;

la garanzia della continuita’ assistenziale e la copertura dell’emergenza-urgenza e dei reparti ospedalieri;

l’attivazione immediata dei concorsi per i precari e per i posti vacanti;

il riconoscimento economico immediato delle progressioni di carriera al v° e xv° anno, arretrati compresi;

la corresponsione immediata delle indennita' per funzioni superiori protratte oltre i due mesi, arretrati compresi;

il riconoscimento delle dotazioni organiche ai fini di una corretta organizzazione del lavoro e della riduzione delle liste di attesa.
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