Kairos Air, la compagnia aerea dei marchigiani pronta ad acquisire il 30% della danese Dat. Ma servono due condizioni

L'aeroporto delle Marche a Falconara Marittima
L'aeroporto delle Marche a Falconara Marittima
di Andrea Taffi
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Sabato 31 Luglio 2021, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 08:18

ANCONA - Chiamiamolo passo laterale: per dire che si poteva anche arretrare ma si è scelto di continuare a inseguire un obiettivo che è quello di garantire all’utenza marchigiana un aeroporto attrezzato (il Sanzio), con un portafoglio voli fruibile e utile per spostarsi in Europa (in particolare in Italia), che giustifichi un salvataggio milionario, quello della Regione e del fondo Njord.

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La scelta importante
Di sicuro Kairos Air, la società nata sette mesi fa dall’unione di alcuni imprenditori marchigiani, ha fatto una scelta importante: non allestirà da zero una compagnia aerea.

Troppi i costi di avviamento, è stato confermato nell’assemblea di qualche giorno fa: impossibile ammortizzare alcuni milioni di euro in attesa di iniziare a bilanciare i ricavi con un mercato in ripresa ma alle prese con i lacci della pandemia.

Non solo: tecnicamente parlando, far partire una compagnia aerea richiede anche un tempo di rodaggio. Con tutta la fiducia del mondo non è il caso di entrare da questa porta per frequentare il mercato aereo.

La proposta di Paolo Tanoni, socio e coordinatore della cordata di Kairos Air oltre che consigliere di amministrazione di Ariston Thermo e Lube, dunque è stata questa: perché non acquisire una quota importante in una compagnia internazionale già avviata che possa partecipare ai bandi e superare tutto il percorso iniziare di accreditamento presso Enac?


Il passo laterale
La proposta è in piedi ormai da primavera e prima di fare il passo si è valutata l’idea da ogni angolazione: gli occhi erano caduti sulla danese Dat (anticipazione del Corriere dello scorso marzo) entrando nella compagine sociale al 30% con una polizza assicurativa che in caso di perdite avrebbe coperto i soci di Kairos. Investimento da 4 milioni di euro. 


Il fattore pandemia
Qui è entrato il fattore pandemia: dopo oltre 20 anni di utile, Dat ha appena chiuso il 2020 con 14 milioni di euro di rosso. Tuttavia il governo di Copenaghen avrebbe promesso ristori alle compagnie aeree alla luce del disastro Covid 19. Kairos quindi si prepara all’operazione con un aumento di capitale che dai 3,5 milioni di euro dovrebbe far salire il patrimonio a 8 milioni.

Ma il versamento delle nuove quote è vincolato all’accadere di due condizioni che si devono verificare entro il 30 settembre: la prima è che il bilancio di Dat torni in pareggio da solo altrimenti si rischia di finanziare un debito con il risultato che si avrebbe minore spinta nel nuovo esercizio per futuri investimenti.

Il secondo è legato alla conferma dell’impegno di cessione degli slot di Ita (la nuova compagnia di bandiera nazionale rigenerata da Alitalia) da Falconara verso Roma e Milano. Uno dei target originari di Kairos Air, possibilmente da mantenere. Basterà per arrivare all’obiettivo?

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