L'immunologo Butini: «Occhio alle zanzare ma il virus Usutu si può tenere a bada»

L'immunologo Butini: «Occhio alle zanzare ma il virus Usutu si può tenere a bada»
L'immunologo Butini: «Occhio alle zanzare ma il virus Usutu si può tenere a bada»
di Fabrizio Romagnoli
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Sabato 20 Agosto 2022, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 15:04

JESI «Dovuta attenzione e seguire le indicazioni precauzionali. Ma senza allarmismi eccessivi quanto ai pericoli effettivi». Così Luca Butini, medico immunologo agli Ospedali Riuniti di Ancona, sul virus Usutu individuato in un gruppo di zanzare capaci di trasmettere l’infezione nell’area di via della Barchetta a Jesi, prima volta nelle Marche. Scoperta che, rilevata dal servizio di prevenzione dell’Asur, ha portato il Comune di Jesi, di cui il dottor Butini è stato peraltro vice sindaco fino al giugno scorso, ad emettere una specifica ordinanza per il rispetto, nella zona interessata, delle ordinarie misure preventive consigliate dall’Asur, in particolare volte a limitare la proliferazione di zanzare. «Non sono configurabili situazioni di pericolo per la popolazione e per la salute pubblica» ha precisato ieri con una nota l’amministrazione jesina. 

Gli studi sui donatori
E il dottor Butini, nelle sue vesti di professionista, conferma: «Parliamo di un virus che viaggia in parallelo con il West Nile, che è però molto più frequente.

Ma in realtà gli studi effettuati sui campioni resi disponibili nell’ambito della platea dei donatori di sangue, rilevano una presenza di anticorpi relativi all’Usutu maggiore rispetto a ciò che riguarda invece il West Nile. Il che indurrebbe a pensare ad un virus, l’Usutu, la cui circolazione è addirittura superiore al West Nil, senza che però noi ce ne accorgiamo, dato che i sintomi, dalla febbre ai dolori muscolari, spesso non compaiono o sono comunque comuni a molte altre malattie e si presentano in forma non grave».


Spiega ancora l’immunologo Butini: «Di questo virus, l’uomo e in generale i mammiferi come cani o cavalli sono ospiti solo occasionali. Serbatoio ne sono gli uccelli, con alcune specie in particolare tenute d’occhio come la gazza, la ghiandaia e il picchio. Dagli uccelli il passaggio alle zanzare e dalle zanzare l’eventuale passaggio all’uomo. Ma è importante ricordare che un essere umano infetto da Usutu non è pericoloso per un altro essere umano: troppo bassa la carica virale nell’uomo perché una zanzara che ha punto un infetto trasmetta Usutu, pungendolo, ad un secondo soggetto. Un focolaio umano è evento non verosimile». Quanto alle caratteristiche della malattia, «è un virus assimilabile alla famiglia di cui fa parte l’encefalite giapponese, con infezioni nella gran parte dei casi asintomatiche e che nelle evoluzioni peggiori possono presentare infiammazioni da encefalite meningea. Ma per Usutu è molto, molo raro».


Le precauzioni
L’invito è dunque a «seguire le indicazioni precauzionali indicate, volte a evitare quanto più possibile la proliferazione di zanzare. È ciò che è possibile e consigliato fare. Ad oggi il virus era stato riscontrato in Italia soprattutto in pool di zanzare nella zona della pianura padana, negli ultimi mesi ne sono emersi riscontri anche in zone dell’Umbria e del Lazio. Questa è la prima volta nelle Marche, a seguito dell’attività di campionamento che l’Asur ha avviato da alcuni anni». 
 

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