L'intervento da brividi di Tommaso Urbani: «Onorare papà Carlo ora significa anche salvare vite in mare»

L'intervento da brividi di Tommaso Urbani: «Onorare papà Carlo ora significa anche salvare vite in mare»
L'intervento da brividi di Tommaso Urbani: «Onorare papà Carlo ora significa anche salvare vite in mare»
di Martina Marinangeli
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Martedì 28 Marzo 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 07:13

ANCONA «Onorare la figura di mio padre e il suo messaggio significa anche battersi perché ogni soccorso in mare venga portato e perché ogni vita venga salvata». Parole potenti quelle pronunciate da Tommaso Urbani, figlio di Carlo, il medico eroe che per primo identificò e classificò la Sars e che di questo virus morì il 29 marzo 2003 a Bangkok. E le pronuncia durante la seduta del Consiglio regionale delle Marche - ieri - dedicata al dottore a 20 anni dalla sua scomparsa. «Se pensiamo alle crisi umanitarie recenti - prosegue - quali quelle dell’immigrazione e i troppi morti in mare, immaginate un medico che si rifiuta di prestare soccorso ad un paziente: non soccorrere migranti in mare è la stessa cosa». Un appello, il suo, «a continuare a battersi per ciò per cui mio padre ha combattuto». 


La figura

Carlo Urbani aveva iniziato come medico di base nella sua Castelplanio per poi girare il mondo dedicando la vita a curare gli ultimi e i bisognosi.

Nel 1999 ritirò il Nobel per la Pace per Medici Senza Frontiere di cui era presidente per sezione Italia e in un’intervista rilasciata subito dopo quell’occasione, riporta il figlio in aula, «diede un giudizio negativo ai politici italiani per la lontananza dalla realtà, da ferite e lacerazioni umanitarie in tante parti del mondo. Certi mali richiedono una risposta immediata da parte di una classe politica - aveva tuonato - che pensa solo a problemi interni, a polemiche senza fine, a nuovi schieramenti e denominazione di partito». 

Il giudizio

Questo giudizio, per Tommaso Urbani «è ancora attuale». Il prossimo sabato, ha annunciato il sindaco Fabio Badiali, verrà inaugurato a Castelplanio il museo dedicato al medico e, tra gli altri, «ci sarà anche il presidente dell’Organizzazione mondiale della sanità», a testimonianza della statura dell’uomo e del dottore, riconosciuta a livello globale. 

Gli interventi

Un uomo «che si è dedicato agli ultimi, una missione proseguita nel corso di tutta la sua vita», ha ricordato il governatore Francesco Acquaroli nell’intervento che ha concluso la seduta; «un esempio che deve essere modello e paradigma per tutti noi», le parole del presidente dell’assemblea Dino Latini nell’overture della mattinata. Tra i contributi, anche quello di Massimo Clementi, professore emerito di Microbiologia e Virologia dell’Università San Raffaele di Milano che, in collegamento da remoto, ha parlato di Urbani come di «una personalità ricchissima di valori, capace di curare anche solo con le parole».

Un ordine del giorno del gruppo del Pd - primo firmatario Antonio Mastrovincenzo - chiede alla giunta di stanziare 30mila euro, nell’assestamento di bilancio 2023-2025, per rifinanziare la legge regionale dell’agosto 2020 con cui è stata istituita la Giornata regionale Carlo Urbani, da celebrare il 29 marzo. Per non dimenticare l’uomo, il medico, l’eroe.

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