L’Interporto risale la china (grazie all'operazione Amazon) e chiude il 2022 a +2,5 milioni dopo aver rischiato il default

Il consiglio di amministrazione ha approvato il bilancio. Ora il passaggio con i soci

L’Interporto risale la china (grazie all'operazione Amazon) e chiude il 2022 a +2,5 milioni dopo aver rischiato il default. Nella foto il consiglio di amministrazione di Interporto spa
L’Interporto risale la china (grazie all'operazione Amazon) e chiude il 2022 a +2,5 milioni dopo aver rischiato il default. Nella foto il consiglio di amministrazione di Interporto spa
di Martina Marinangeli
3 Minuti di Lettura
Lunedì 3 Aprile 2023, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 21:46
JESI Risale lentamente la china l’Interporto delle Marche, la Cenerentola della logistica regionale che, un passo alla volta, sta uscendo dal baratro. Complici la ricapitalizzazione della Regione - che ha iniettato nelle casse della partecipata (tramite Svem) 8 milioni di euro - e l’operazione Amazon, con i 6 milioni arrivati per la cessione dei diritti edificatori sull’area di via Coppetella in cui sorgerà il mega polo logistico della multinazionale americana, i conti della società sono tornati in ordine. E anche il 2022 si chiude in positivo. Lo scorso giovedì, il consiglio di amministrazione di Interporto spa - composto dal presidente Massimo Stronati, dalla vice Roberta Fileni e da Gilberto Gasparoni - ha approvato il bilancio riportando un utile di 2,5 milioni di euro. Un trend positivo che conferma il buon risultato del 2021, quando il bilancio era stato chiuso a +2,6 milioni di euro.  


Gli step


Il prossimo step è quello della presentazione del documento, entro la fine del mese, all’assemblea dei soci (Regione su tutti) e sarà l’occasione per tracciare le direttrici di sviluppo di un’infrastruttura che è stata ad un passo dal default. Nel 2020, infatti, i conti segnavano un profondo rosso da 7.686.600 euro, tanto da richiedere un piano di risanamento lacrime e sangue approvato l’anno successivo. Al 31 dicembre 2021, comparivano in bilancio ancora debiti verso fornitori per 398.988 euro, debiti rateizzati verso Erario e Inps per 91.898 euro e altri debiti per 83.733 euro.

Una situazione non esattamente brillante su cui aveva acceso un faro anche la Corte dei Conti. In sede di parificazione del Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2021, la sezione di controllo della giustizia contabile aveva espresso «perplessità circa il mantenimento di tale partecipazione».


L’allarme


E aveva posto l’accento «sull’ingente esborso di risorse del bilancio regionale a favore di Interporto spa, società peraltro già titolare di consistenti debiti verso la Regione stessa». Un paradosso che per la Corte dei Conti sembrava «denotare quantomeno una condotta piuttosto lontana dalle ragioni della prudenza». Poi, a dicembre 2022, la svolta. Interporto centra il suo obiettivo più importante: l’accordo con Scannell e Amazon. Un nuovo corso che, ora, si intende sviluppare puntando tutte le fiches sul polo intermodale porto-aeroporto-interporto, benedetto dal Protocollo d’intesa tra le tre infrastrutture siglato lo scorso 24 marzo in Regione alla presenza del governatore Francesco Acquaroli. Adesso bisogna però passare dalle parole ai fatti. Fino ad oggi, l’Interporto è stato poco più di una cattedrale nel deserto jesino, incapace di assolvere a quello che sarebbe il suo compito primario: fungere da snodo delle merci che transitano dalla regione. In cantiere c’è il progetto di arrivare fino a 900 coppie di convogli annui, a fronte delle 300 fin qui operative. Il tutto in attesa che, nel 2024, veda la luce il polo logistico targato Amazon, con l’aumento esponenziale di merci che porterà con sé. Le premesse per il rilancio ci sono tutte. Ora vanno tradotte in azioni concrete. E in fretta.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA