Imprese, le Marche sorridono a denti stretti: iscrizioni in crescita ma trend più basso dal 2017

Imprese, le Marche sorridono a denti stretti: iscrizioni in crescita ma trend più basso dal 2017
Imprese, le Marche sorridono a denti stretti: iscrizioni in crescita ma trend più basso dal 2017
di Massimiliano Viti
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Domenica 30 Ottobre 2022, 02:40

ANCONA «Il saldo tra iscrizioni e cessazioni delle imprese marchigiane nel terzo trimestre 2022 è ancora positivo anche se per sole 120 unità. È l’incremento più basso dal 2017». È la sintesi dei dati della rilevazione Movimprese offerta dal presidente di Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini. Nel dettaglio, da luglio a settembre di quest’anno sono nate 1.389 nuove imprese (-12.4% rispetto all’analogo periodo del 2021), mentre le cessazioni (al netto delle cancellazioni d’ufficio) sono state 1.269 (+11,9% rispetto l’anno scorso).  Percentuali che offrono un trend non trascurabile. Ciò vuol dire che il tasso di crescita nelle Marche è stato di +0,07% (Italia +0,22%), che risulta essere il più modesto a livello nazionale dietro Molise e Sicilia che registrano un decremento del numero delle imprese. A livello provinciale il saldo di Pesaro-Urbino è +59 imprese (+0,15%), Macerata (+54 aziende; +0,15%) e Ascoli Piceno (+46 iscrizioni +0,19%). Sono in negativo Fermo, che ha perso 26 imprese (-0,13%) e Ancona -13 imprese (-0,03%).


I settori


Se guardiamo i settori di attività, in vetta abbiamo le costruzioni, con un saldo positivo di 67 imprese seguite dal terziario-servizi. La maglia nera va al settore del commercio (-115 imprese) mentre la manifattura perde 29 aziende. Ma occorre dire che sono 4 settori con un altissimo numero di imprese in senso assoluto per cui le variazioni sono proporzionalmente significative. «Superata la pandemia, le imprese marchigiane scontano ora incertezze belliche e rincari energetici» commenta Sabatini che poi prosegue: «Il sistema mostra una strenua tenuta, specie nelle realtà più strutturate e richiede il supporto delle istituzioni. Cuneo fiscale, costo del lavoro, semplificazione amministrativa, supporto nei mercati internazionali, nella digitalizzazione e nell’individuazione di soluzioni di efficientamento energetico sono le piste da percorrere per sostenere un tessuto economico volenteroso ma troppo provato».

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