Meno imprese ma export da record. L’agroalimentare nelle Marche pesa 555 milioni

Nell’ultimo decennio perse 7mila iscrizioni, eppure le vendite all’estero nel 2022 sono salite del 20%

Meno imprese ma export da record. L agroalimentare nelle Marche pesa 555 milioni
Meno imprese ma export da record. L’agroalimentare nelle Marche pesa 555 milioni
di Lorenzo Sconocchini
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Lunedì 8 Maggio 2023, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 15:18


ANCONA Meno imprese, in un settore particolarmente colpito da pandemia e crisi energetica, ma più capaci di conquistare i mercati esteri, tanto da registrare l’anno scorso una performance da record nelle esportazioni. Ecco in sintesi l’agroalimentare nelle Marche, descritto in un report redatto dalla Camera di commercio delle Marche alla vigilia di un importante appuntamento per la filiera, la kermesse internazionale Tuttofood 2023 in programma da oggi a giovedì alla Fiera di Milano. Un settore che traina anche il turismo, visto che secondo una recente indagine condotta da Isnart quasi il 20% dei turisti in arrivo scelgono le Marche per vacanze all’insegna delle degustazioni enogastronomiche. 

 


La serie storica


Un brand giramondo, quello del gusto made in Marche. Nel 2022 le aziende agroalimentari della nostra regione hanno esportato prodotti per un valore pari a 555,4 milioni di euro, raggiungendo un nuovo massimo nelle serie storica a prezzi correnti degli ultimi anni. Rispetto al 2021, l’aumento di valore è pari al 20% (era stato +8,9% quello del 2021). L’incremento delle esportazioni marchigiane agroalimentari si articola in una crescita delle vendite all’estero di prodotti agricoli, della silvicoltura e della pesca, che raggiungono il valore di 137,8 milioni (+15,7% su base annua), ai quali si affianca la componente più rilevante (il 75% del totale) quella dei prodotti di trasformazione dell’alimentare, bevande e tabacco, che si attestano a 417,6 milioni di euro (+21,4%).

Si conferma rilevante la quota di esportazioni agroalimentari marchigiane rivolta all’Europa, che con 391 milioni di euro ha assorbito il 70,4% dell’export di settore marchigiano), con la netta prevalenza della UE.

L'agroalimentare


Eppure anche l’agroalimentare, in linea con il trend complessivo, nell’ultimo decennio ha subito una contrazione delle iscrizioni. Al 31 dicembre scorso il settore nelle Marche contava 25.983 imprese registrate, il 98,4% delle quali attive. Si tratta in larghissima maggioranza di imprese del settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, che con 24.044 imprese occupa il 92,5% della torta, mentre le imprese manifatturiere dell’alimentare, bevande e tabacco sono 1.939. Nell’ultimo decennio (2013-2022) la componente più numerosa, quella delle coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e servizi (23.174 imprese a fine 2022) ha costantemente registrato iscrizioni ben al di sotto delle cessazioni, trend che ha prodotto la progressiva riduzione dello stock, con una perdita a fine del 2022 di oltre 7mila iscrizioni.


Le imprese del comparto manifatturiero alimentari, bevande e tabacco, hanno avuto invece un andamento crescente, almeno fino al 2016-2017, per poi rimanere abbastanza stabili fino al 2019. Anche per loro poi a partire dal 2020, l’anno del Covid, il settore ha subito una contrazione, anche se meno intensa di quanto risulti per il settore primario.

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