Marche, nelle università avanza il fronte del no dei professori che firmano la petizione. «Libertà di scelta». Ecco chi sono

Marche, no al Green pass negli Atenei, prof e ricercatori firmano la petizione. «Libertà di scelta». Ecco chi sono
Marche, no al Green pass negli Atenei, prof e ricercatori firmano la petizione. «Libertà di scelta». Ecco chi sono
di Maria Teresa Bianciardi
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Mercoledì 8 Settembre 2021, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 09:06

ANCONA - Fra le oltre trecento firme di accademici di tutta Italia ce ne sono undici marchigiane. Ricercatori e professori ordinari della Politecnica ma anche delle Università di Urbino e Camerino che hanno sottoscritto la petizione contro il Green pass negli Atenei, appello spinto pure dallo storico Alessandro Barbero. Il documento si trova facilmente on line, digitando nogreenpassdocenti.wordpress.com e con un clic si accede all’elenco di chi l’ha sottoscritto. 

 
Cosa è successo
Passo indetro.

Dal primo settembre, per frequentare le università italiane, sostenere gli esami e seguire le lezioni si deve essere in possesso del cosiddetto Green pass, che si ottiene con una dose di vaccino, con un tampone negativo valido 48 ore e con la guarigione dal Covid entro sei mesi. Una certificazione obbligatoria per docenti, personale tecnico, amministrativo e bibliotecario e studenti, che ha dato forma e sostanza all’appello per «preservare la libertà di scelta di tutti e favorire l’inclusione paritaria, in ogni sua forma». Secondo i docenti che hanno firmato la petizione «nella situazione attuale, o si subisce il green pass, oppure si viene esclusi dalla possibilità di frequentare le aule universitarie e, nel caso dei docenti, si è sospesi dall’insegnamento: tutto questo viola quei diritti di studio e formazione che sono garantiti dalla Costituzione e rappresenta un pericoloso precedente». Alla Politecnica delle Marche hanno aderito Simona Naspetti (ordinario di Economia ed Estimo), Michela Rancan (ricercatrice), Raffaele Zanoli (ordinario al dipartimento di Scienze Agrarie) , Dario Genovese (prof di Fisica e Matematica) e Aldo Franco Dragoni (professore associato Ingegneria).


L’elenco
I ricercatori dell’Università Carlo Bo di Urbino sono Manolo Farci, Marco Dorati e Rosalba Rombaldoni, mentre dall’Università di Camerino hanno aderito, Vincenzo Cuteri (professore Malattie infettive degli animali domestici), Giuseppe Feticcio (ordinario di Frenulogia) e Stefano Isola (ordinario Fisica e Matematica). Mentre i firmatari della sottoscrizione auspicano «che si avvii un serio dibattito politico, nella società e nel mondo accademico tutto, per evitare ogni penalizzazione di specifiche categorie di persone in base alle loro scelte personali e ai loro convincimenti, per garantire il diritto allo studio e alla ricerca e l’accesso universale, non discriminatorio e privo di oneri aggiuntivi (che sono, di fatto, discriminatori) a servizi universitari», i rettori delle Università marchigiane hanno applicato le misure dettate dal governo.


Le disposizioni
Gian Luca Gregori, rettore dell’Univpm di Ancona, ribadisce: «Abbiamo attivato dal primo settembre la certificazione verde. Per il personale universitario abbiamo definito deleghe per le per le verifiche in funzione dell’organizzazione del nostro Ateneo. Per gli studenti effettuiamo delle verifiche a campione in occasione dello svolgimento delle attività didattiche e curriculari in presenza». E getta acqua sul fuoco: «Finora abbiamo registrato un clima collaborativo che caratterizza come sempre la nostra comunità». Il rettore di Camerino, Claudio Pettinari è sulla stessa onda di frequenza, ma aggiunge: «L’opinione dei docenti che hanno aderito è la loro opinione. L’Università ha deliberato sulla obbligatorietà del Green pass per entrare nelle nostre strutture».

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