ANCONA Il «granaio d’Europa» è sotto attacco e le fibrillazioni del mercato si propagano fino alle Marche. La guerra del grano scatenata dalla Russia sta impattando pesantemente sui prodotti e, di conseguenza, sul carrello della spesa. «Con l’Ucraina che rappresenta da sola il 10% degli scambi mondiali di grano, la chiusura dei corridoi di pace per l’export sconvolge il mercato con effetti sui prezzi e sugli approvvigionamenti alimentari - lancia l’allarme Alberto Frau, direttore di Coldiretti Marche -. Le quotazioni di grano e mais sono immediatamente schizzate alla riapertura settimanale del Chicago Board of Trade, punto di riferimento delle materie prime agricole, dopo la decisione della Russia di interrompere l’accordo per assicurare i traffici commerciali nei porti del Mar Nero».
L’impennata
I rincari legati alla guerra ed allo stallo sul grano parlano di un +60,5% per l’olio di girasole, +24,2% per la farina, +21,6% per la pasta.