Marche, scontro in Consiglio tra Fdi e Pd: «No al padiglione Gino Strada». ​Castelli: «Figura ideologizzata». Carancini: «Anima fascista»

Gino Strada, il fondatore di Emergency morto
Gino Strada, il fondatore di Emergency morto
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Mercoledì 6 Ottobre 2021, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 14:57

ANCONA - «Viene fuori la tua anima fascista». «Sei in uno stato di disordine mentale». Volano stracci nell’aula di Palazzo Leopardi tra il consigliere dem Romano Carancini e l’assessore in quota FdI Guido Castelli. Ad accendere la miccia, un’interrogazione presentata dal vicepresidente dell’assemblea legislativa Andrea Biancani, sottoscritta da tutto il gruppo Pd, con cui si chiedeva l’intitolazione al fondatore di Emergency Gino Strada della sede pesarese del corso di laurea infermieristica. 

 
La critica
Una figura «profondamente ideologizzata», secondo Castelli, che dai banchi della giunta ha espresso la sua contrarietà: «Non gli intitolerei quel padiglione.

Le intitolazioni di ambienti pubblici devono essere rimesse alla prudente valutazione degli organismi consiliari. Valutazione che deve essere fatta tenendo conto delle posizioni politiche molto radicali e dure prese da Strada. Nel pantheon dei miei riferimenti – prosegue l’assessore – non apprezzo ad esempio che fosse membro del servizio di vigilanza del Movimento studentesco nella Milano degli anni di piombo. Non è stata una delle parti più commendevoli». Le critiche di Castelli si concentrano in particolare sull’appartenenza di Strada al Movimento studentesco. «Si parlava della Azet 36, la chiave inglese che veniva spesso e volentieri precipitata sul cervello dei ragazzi come Sergio Ramelli, militante del fronte della Gioventù ammazzato. Non da Gino Strada evidentemente. Strada considerava però nazisti Meloni e Salvini quando si parlava di decreti Sicurezza. Se qualcuno mi chiedesse a chi intitolare un ambiente pubblico, avrei più di una perplessità ad intitolarlo a Gino Strada». Poi precisa: «non per quello che ha fatto con la sua Ong - perché avrà fatto molto bene -, ma è un uomo che, ad esempio, ha sempre fortemente criticato il personale in divisa nelle molte circostanze che hanno visto i nostri militari nei teatri di guerra». 


Lo scontro
Parole che hanno suscitato le critiche del Pd, con Biancani che si è detto «stupito: Strada è una figura riconosciuta a livello mondiale, un medico che è riuscito con ad occuparsi degli ultimi, andando ad intervenire in quelle situazioni di guerra in cui in tanti giravano la testa». Ma l’affondo a Castelli arriva da Carancini: «la sua anima fascista viene fuori in maniera forsennata. Il richiamo a Ramelli collegato a Gino Strada è vergognoso». Fa seguito la risposta dell’assessore che, rivolgendosi al consigliere, parla di «stato di disordine e confusione mentale». A dare il carico interviene il capogruppo FdI Carlo Ciccioli che, come già in altre sedute, si lancia in diagnosi psichiatriche nei confronti di Carancini, tacciandolo in questo caso di «discontrollo emotivo».

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