ANCONA - «Viene fuori la tua anima fascista». «Sei in uno stato di disordine mentale». Volano stracci nell’aula di Palazzo Leopardi tra il consigliere dem Romano Carancini e l’assessore in quota FdI Guido Castelli. Ad accendere la miccia, un’interrogazione presentata dal vicepresidente dell’assemblea legislativa Andrea Biancani, sottoscritta da tutto il gruppo Pd, con cui si chiedeva l’intitolazione al fondatore di Emergency Gino Strada della sede pesarese del corso di laurea infermieristica.
La critica
Una figura «profondamente ideologizzata», secondo Castelli, che dai banchi della giunta ha espresso la sua contrarietà: «Non gli intitolerei quel padiglione.
Lo scontro
Parole che hanno suscitato le critiche del Pd, con Biancani che si è detto «stupito: Strada è una figura riconosciuta a livello mondiale, un medico che è riuscito con ad occuparsi degli ultimi, andando ad intervenire in quelle situazioni di guerra in cui in tanti giravano la testa». Ma l’affondo a Castelli arriva da Carancini: «la sua anima fascista viene fuori in maniera forsennata. Il richiamo a Ramelli collegato a Gino Strada è vergognoso». Fa seguito la risposta dell’assessore che, rivolgendosi al consigliere, parla di «stato di disordine e confusione mentale». A dare il carico interviene il capogruppo FdI Carlo Ciccioli che, come già in altre sedute, si lancia in diagnosi psichiatriche nei confronti di Carancini, tacciandolo in questo caso di «discontrollo emotivo».
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