Acquaroli e le infrastrutture: «Fronte unico con il Pd? Bene ma via gli ipocriti. Noi abbiamo gettato le basi per una storia nuova»

Francesco Acquaroli, presidente della giunta regionale delle Marche
Francesco Acquaroli, presidente della giunta regionale delle Marche
di Andrea Taffi
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Martedì 21 Settembre 2021, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 15:05

ANCONA - Oggi è un anno spaccato di amministrazione di centrodestra in Regione: Giorgetti non le ha fatto esattamente gli auguri.


«Giorgetti ha fatto una analisi di quello che è già chiaro: le Marche sono isolate. Nonostante ci sia un sistema produttivo di assoluta eccellenza purtroppo pagano questo isolamento materiale. Ma noi ci stiamo lavorando, abbiamo gettato le basi per realizzare quella “storia nuova” per cui i marchigiani ci hanno dato fiducia. Che dipende anche da un metodo di lavoro che è di ascolto, di condivisione». 

 
Sente più forte l’imbarazzo per le parole di Giorgetti o lo stimoloa fare di più?
«Io non penso mai alle difficoltà, ne eravamo consapevoli e anche per questo ci siamo candidati con convinzione. C’è uno stimolo immenso, dato anche dalle persone che ci sono intorno. Nonostante la pandemia penso che abbiamo fatto tante cose». 
I tavoli aperti a ogni latitudine istituzionale per le infrastrutture documentano un impegno indiscutibile ma si va lenti: si poteva fare di più?
«Noi abbiamo fatto il massimo e si è soddisfatti quando si riesce a raggiungere effettivamente un’opera. Abbiamo riattivato fin da subito anche importanti interlocuzioni con i territori, dal Corridoio Adriatico, poi con le Regioni del centro Italia, con la Lombardia». 
C’è un modo per cambiare passo?
«Solo continuando su questa direzione, coinvolgendo e concertando. Ad ogni riunione cerchiamo di costruire un percorso per dare risposte e consegnare progettualità, a volte ci sono risultati positivi, a volte no. Ma alla fine l’obiettivo è costruire una sfida condivisa una comunità che la sente propria. L’azione deve essere protesa a costruire una visione che deve essere fatta dalle persone. Far sentire tutti parti di un progetto nel quale tutte le Marche sono protagoniste». 
Il ministro Giorgetti, cioè il numero 2 della Lega, ha detto che si farà sentire presso il governo per risolvere questa criticità. FdI a livello nazionale quali pezzi da novanta può spendere per aiutare le Marche?
«Tutte le forze alleate ci stanno dando una mano a livello locale e a livello nazionale perché conoscono le criticità della nostra regione. Giorgetti in questo momento può farlo da una posizione di governo, e Fratelli d’Italia lo fa dall’opposizione. L’auspicio è che presto, quando potremo tornare al voto, lo potremo fare tutti insieme da una posizione di governo. Le Marche hanno sempre rappresentato per Fratelli d’Italia un tema nazionale, sono tante le battaglie portate avanti a livello parlamentare soprattutto dall’inizio di questa legislatura. La presenza quasi periodica di esponenti nazionali a partire dallo stesso presidente Giorgia Meloni, ma anche esponenti come Lollobrigida, Fidanza e tanti altri, sul nostro territorio».
Cercherebbe la sponda del Pd per fare un fronte unico regionale sulle infrastrutture visto che andiamo sempre in ordine sparso?
«Su questi temi è sempre auspicabile un fronte unico, con tutti quelli che hanno a cuore il destino delle Marche. Io non ho mai fatto una distinzione né quando ero in minoranza né ora che sono in maggioranza, quindi chi vuole dare una mano è sempre bene accetto. Non amo, però, l’ipocrisia». 
Visto da dentro, un anno dopo l’elezione, il problema delle infrastrutture che cosa ha aggiunto alla visione che aveva da fuori?
«Più uno è isolato, meno è connesso e più tarda a svilupparsi.

Inoltre pesa anche la bassa densità demografica dei nostri territori. Poi quando si parla di grandi opere, tra il farle presenti, farle pesare, ottenerle, progettarle, programmarle e finanziarle ci vogliono degli anni, ma noi ci stiamo facendo rispettare su ogni tavolo».

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