ANCONA Il triste epilogo della più importante orchestra nel panorama musicale marchigiano. Lo stallo infinito sulla scelta del direttore artistico della Form - che ha portato alle dimissioni del presidente Marco Manfredi e di altri due membri del consiglio di amministrazione - si traduce con la nomina di un commissario straordinario che dovrà condurre la fondazione fuori dalle sabbie mobili in cui è impantanata da mesi.
La scelta
La Regione, che esercita poteri di controllo sulla Form, ha scelto per questo delicato ruolo l’avvocato Paolo Pauri di Ancona, «in possesso dei requisiti di professionalità ed esperienza richiesti», si legge nella delibera 1493 del 14 novembre. Fondatore dell’omonimo studio legale dorico, è stato presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati dal 1992 al 1997, consigliere al Consiglio nazionale forense e presidente del Centro italiano studi amministrativi delle Marche. Nel giustificare le ragioni del commissariamento, la Regione parla di «una oggettiva grave immobilità, tale da paralizzare il raggiungimento degli scopi statutari e da mettere in pericolo la stessa sopravvivenza della Fondazione».
Torniamo al 20 maggio
Ma per capire l’intricata vicenda bisogna riavvolgere il nastro fino al 20 maggio, quando sono scaduti i termini per la presentazione delle candidature per il ruolo. A giugno, la commissione valutatrice aveva indicato il nome di Santa Pirruccio (del Conservatorio Rossini), che tuttavia non ha mai ottenuto il disco verde dal cda della Form, anche per un braccio di ferro che si è profilato tra Fratelli d’Italia e Lega. Ora toccherà al commissario straordinario Pauli sbrogliare l’intricata matassa: «La criticità più rilevante che dovrà essere affrontata - spiega infatti la delibera - riguarda la definizione della procedura per la nomina del direttore artistico, che dirige e coordina la produzione artistica della Fondazione e le attività connesse».Punto e a capo. Che il nuovo capitolo della saga abbia inizio.