Foibe, Acquaroli nel ricordo: «Pagina drammatica della storia troppo spesso negata e taciuta»

Foibe, Acquaroli nel ricordo: «Pagina drammatica della storia troppo spesso negata e taciuta»
Foibe, Acquaroli nel ricordo: «Pagina drammatica della storia troppo spesso negata e taciuta»
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Venerdì 10 Febbraio 2023, 11:21 - Ultimo aggiornamento: 12:43

ANCONA- Il Governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli ha voluto commemorare oggi, attraverso un post pubblicato sulla propria bacheca Facebook, le vittime delle Foibe. 

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Il post del Governatore

«Oggi ricordiamo le vittime e i massacri delle Foibe e l'esodo istriano giuliano dalmata.

Una pagina drammatica della nostra storia per troppo tempo negata e taciuta. Concorriamo alla costruzione di una memoria condivisa che sia alla base di una riconciliazione senza ideologie e senza bandiere, affinché mai più accadano violenze nei confronti del genere umano». 

Il pensiero di Lucia Albano

Sulla scorta di quanto detto anche una nota della deputata marchigiana di Fratelli d'Italia Lucia Albano, sottosegretaria all'Economia e Finanze: «Da figlia di profugo, ritengo tali gesti necessari e doverosi per commemorare le vittime delle foibe e per onorare coloro che, al fine di conservare la cittadinanza italiana, furono costretti ad abbandonare la loro terra per ritrovarsi profughi in terra di Patria. Ricordare tali fatti storici, così a lungo nascosti e negati, tanto da essere necessaria una legge per portarli alla luce, è un dovere civico ed un rammendo alla tela della verità storica».

Dino Latini depone una corona 

Il Presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, ha deposto questa mattina ad Osimo, in occasione del Giorno del Ricordo, una corona di alloro davanti al monumento “Agli esuli Istriani, Fiumani e Dalmati. Agli esuli del mondo”. Nel corso della cerimonia sul Belvedere di Largo Trieste, il Presidente ha invitato a soffermarsi sul valore di questa data, “una giornata stabilita con una legge nazionale come momento di riflessione sulla triste pagina che ha coinvolto gli italiani giuliani, istriani e dalmati, subito dopo la seconda Guerra mondiale, il 10 febbraio del 1947, quando sono stati in qualche modo cacciati dalle loro terre”. 

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