Cambiano i vertici della Fincantieri. Esce di scena l’ad Bono: al suo posto Folgiero e Graziano presidente. Garofalo: «Avanti con il raddoppio»

L'assessore Ida Simonella: «Presidiamo l’operazione»

Cambiano i vertici della Fincantieri. Esce di scena l’ad Bono: al suo posto Folgiero e Graziano presidente. Garofalo: «Avanti con il raddoppio»
Cambiano i vertici della Fincantieri. Esce di scena l’ad Bono: al suo posto Folgiero e Graziano presidente. Garofalo: «Avanti con il raddoppio»
di Maria Cristina Benedetti
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Giovedì 21 Aprile 2022, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 16:54

ANCONA - Finisce l’era di Giuseppe Bono, in Fincantieri. Il timone passa a Pierroberto Folgiero, amministratore delegato, e a Claudio Graziano, presidente. Sulla storica svolta del gruppo navale triestino, il più importante d’Europa, Vincenzo Garofalo mette il sigillo. «Sarà di certo una risposta necessaria per governare un’azienda così importante per lo Stato». 

 
La lista 
I tasselli del mega-mosaico si ricompongono: il consiglio d’amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti, che ne controlla il 71,3%, ha approvato, in vista del rinnovo del Cda di Fincantieri, all’ordine del giorno il 16 maggio, la lista dei candidati. Al vertice c’è il binomio Folgiero-Graziano. Il neo leader dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centrale privilegia la rotta della continuità. «Per quello che ci riguarda non cambia nulla. Per noi il rapporto prosegue con ciò che è stato stabilito. L’importante è che il passaggio avvenga in tempi rapidi, per non rallentare l’azione». Dopo la frenata imposta dalla pandemia la ripartenza è un passo obbligato. «Come Autorità di sistema abbiamo incontrato Fincantieri e ribadito di andare avanti con i progetti». Non dimentica la gratitudine. «Grazie a Bono, che lascia dopo vent’anni». Il raddoppio del bacino di carenaggio del sito di Ancona venne annunciato da lui, nel settembre del 2017. Quell’accordo da 80 milioni, 40 di Fincantieri, gli altri del ministero, per il quale c’è un’intesa col governo, resta in piedi. «Sono consapevole che c’è un protocollo firmato, ma a me non spaventa il lavoro».

Aveva detto Garofalo a un soffio dalla nomina.


L’operazione
Un raddoppio per rilanciare le lavorazioni navali. L’occupazione. Ida Simonella non cambia neppure una virgola di quella trama senza strappi al motore. «L’importante - subito rimarca - è mantenere gli impegni. Avanti così». Guai a distrarsi, per l’assessore dorico al Porto. «Presidiamo questa operazione» è il suo mantra. Come dimenticare: «Fincantieri più di dieci anni fa rischiava la chiusura. Ora è un’eccellenza. Per noi è il cantiere». Quello con la “C” maiuscola. 


L’ironia 
I tasselli del mega-mosaico si scompongono. Esce dai radar Bono, il top manager calabrese di 78 anni che portò fuori dalle secche il colosso della cantieristica navale, per rilanciarla, negli ultimi vent’anni, a livello globale. Senza rinunciare ad alcuna sfumatura: militare, civile, con il mercato della croceristica fiore all’occhiello. Giorni fa, aveva commentato con ironia: «Ora mi rimproverano di essere stato troppo tempo là...». Passa la mano a Folgiero, che poco meno di due settimane fa era stato riconfermato ceo di Maire Tecnimont, dove era arrivato nel 2010. Quel gruppo specializzato in tecnologia, ingegneria e costruzione nel downstream oil&gas e nella transizione energetica, presente in 45 paesi, con circa 50 società e più di 40.000 persone, di oltre 70 nazionalità, è garanzia e biglietto da visita. Arriva anche il generale Graziano, lunga carriera nelle forze armate e lungo sguardo. Internazionale. In direzione continuità. 

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