ANCONA - Il raddoppio della Orte-Falconara, più croce che delizia nel panorama delle infrastruttura marchigiane, sta finalmente muovendo i primi passi nella direzione giusta. Tuttavia, tra la fase progettuale e quella di realizzazione, costi e tempi hanno subito un’impennata. A fare il punto sullo stato dell’arte dell’infrastruttura è Lorenza Catraro, che per conto della Regione Marche, nel 2020 elaborò con ministero delle Infrastrutture, Rfi e Regione Umbria il protocollo d’intesa con cui veniva dettato il cronoprogramma dell’opera.
«Nel protocollo d’Intesa iniziato nel 2020 e siglato nel 2021 - spiega -, il costo complessivo dei tre lotti Castelplanio- Serra S.
La direttrice Adriatica
Ma la Orte-Falconara non è l’unica direttrice marchigiana sotto i riflettori. C’è anche la linea Adriatica, attorno alla quale ruota il dibattito sull’arretramento per rendere sostenibile il potenziamento del traffico merci previsto a stretto giro di posta. Nell’intervista rilasciata al Corriere Adriatico, il responsabile della Direzione investimenti di Rfi Vincenzo Macello (che è anche commissario straordinario per la Orte-Falconara) ha detto che si sta valutando di arretrare i binari, prevedendo 75 chilometri di nuova linea in variante, su richiesta della Regione. Il tutto, sempre che ci siano risorse a disposizione.
Il doppio binario
Ma su questo progetto, Catraro rilancia e punta èiù in alto: «Sentire che Rfi sta studiando l’arretramento, anche se per 75 Km. è un fatto positivo , perché grazie alle continue pressioni, anche dell’ordine degli Ingegneri di Ancona, si valuta la possibilità esclusa fino a poco tempo fa. Per quando sarà effettuato lo studio - osserva - , sicuramente sarà cresciuta la sensibilità intorno a questo tema e sono convinto che si vedranno i vantaggi di avere quattro binari. Con una soluzione del genere, anche in presenza di problemi lungo la linea, i treni continuerebbero comunque a viaggiare, rendendo il traffico più fluido».