Ferrovie dello Stato, utile netto di 202 milioni di euro e investimenti tecnici pari a 11,3 miliardi

Il CdA approva la relazione finanziaria 2022. I dipendenti salgono di 3.500 unità

Ferrovie dello Stato, utile netto di 202 milioni di euro e investimenti tecnici pari a 11,3 miliardi. Nella foto a sinistra l'Ad Luigi Ferraris
Ferrovie dello Stato, utile netto di 202 milioni di euro e investimenti tecnici pari a 11,3 miliardi. Nella foto a sinistra l'Ad Luigi Ferraris
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Giovedì 6 Aprile 2023, 19:50

Utile netto del +5%. Risultato Netto di esercizio positivo pari a 202 milioni di euro. Crescita dei ricavi in un anno del 12%.  Riassumendo: grande capacità di reazione e progettazione, restando solidissimi. Il Consiglio di Amministrazione di Ferrovie dello Stato Italiane SpA, presieduto da Nicoletta Giadrossi, ha esaminato e approvato oggi il progetto di Relazione finanziaria annuale della società, che include anche il bilancio consolidato di Gruppo, al 31 dicembre 2022.

Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS, ha così commentato: «I positivi risultati conseguiti nel 2022 confermano il ruolo chiave del Gruppo FS nel dotare il Paese di un sistema infrastrutturale, di mobilità e di logistica merci efficiente e integrato, nonché nel contribuire a rendere le nostre città più sostenibili. La crescita dei ricavi in un anno del 12% è frutto della capacità operativa del Gruppo che ha permesso di cogliere il consistente aumento della domanda di mobilità di persone che ha visto raddoppiare, rispetto al 2021, i viaggiatori delle Frecce. Tutti gli indicatori economici sono in crescita trainati dalla gestione ordinaria, con l’EBITDA (margine operativo lordo) in miglioramento di oltre 1,1 miliardi di euro, tenendo conto della drastica riduzione nel 2022 rispetto al 2021 per circa 800 milioni di euro dei ristori Covid».

L'utile netto

«Il Gruppo - continua Ferraris - chiude con un +5% di utile netto. I risultati conseguiti e le attività avviate costituiscono una base solida per portare a completamento gli ulteriori obiettivi legati al PNRR, le altre opere strategiche per il Paese e favorire lo sviluppo di una nuova mobilità integrata»

Risultati economici e finanziari

La nuova governance del Gruppo, espressa nel Piano industriale decennale attraverso la creazione dei 4 poli di business (Infrastrutture, Passeggeri, Logistica e Urbano), evidenzia i primi risultati positivi. Il Gruppo chiude il 2022 con un Risultato Netto di esercizio positivo, pari a 202 milioni di euro, in netta ripresa rispetto agli impatti economico-finanziari dell’emergenza sanitaria generati nei due esercizi precedenti e nonostante la pesante e negativa evoluzione del conflitto in Ucraina, che continua a rappresentare un fattore di forte instabilità sociopolitica ed economico-finanziaria a livello non solo europeo, con le conseguenti significative criticità sul fronte dei costi dei materiali e delle commodities. 

La crescita

Tutti i margini dell’esercizio presentano saldi positivi e in crescita. 

Ricavi operativi del Gruppo salgono a 13,7 miliardi di euro, con un incremento complessivo di 1,4 miliardi di euro (+12%), rispetto all’esercizio 2021, dovuto essenzialmente al significativo recupero dei volumi di domanda di servizi di trasporto ferroviari e stradali.

All’incremento dei Ricavi si accompagna la crescita del Margine Operativo Lordo (EBITDA) di 324 milioni di euro, che arriva a 2,2 miliardi di euro verso gli 1,9 miliardi di euro dell’anno precedente (+17%). Il Gruppo ha dato, prova di una grande capacità di reazione sul fronte della ripresa della performance operativa nei diversi business, anche considerando che la contribuzione dei ristori Covid-19 sull’EBITDA è stata nel 2022 di soli 172 milioni di euro rispetto ai 958 milioni di euro nel 2021

 L’EBIT si attesta a un valore positivo pari a 262 milioni di euro (con l’EBIT Margin che passa da 1,6% a 1,9%), in crescita del +36% (pari a +69 milioni di euro) vs 2021, ovvero del +112% vs 2021 (pari a +855 milioni di euro) al netto dei ristori Covid. 

La rinnovata mobilità di persone e merci

Più in dettaglio, i ricavi da servizi di trasporto, pari a 6,9 miliardi di euro, segnano un incremento di 996 milioni di euro rispetto al 2021, sia in ambito nazionale che internazionale. Nello specifico, le componenti legate al trasporto mostrano un segno positivo, sostanzialmente per effetto della rinnovata mobilità di persone e merci: aumentano, infatti, sia i ricavi relativi ai servizi passeggeri su ferro (complessivamente +962 milioni di euro), che i ricavi connessi al trasporto merci su ferro (+45 milioni di euro) supportati anche dalle partnership con grandi players internazionali, tra cui HUPAC.

I ricavi da trasporto passeggeri su gomma e marittimi si decrementano (-11 milioni di euro) per la cessione delle attività dei servizi TPL gomma in Toscana, nonostante l’andamento del business risulti invece in crescita. L’incremento complessivo dei ricavi relativi al trasporto rispetto al 2021 è diretta conseguenza della gestione operativa e di una ripresa dei volumi di domanda dei viaggiatori km (+106,5% nei servizi a mercato, +50,3% nel servizio intercity, +39,9% nel servizio regionale) e di produzione dei treni km (+37,1% nei servizi a mercato, +4,7% nel servizio intercity, -1,5% nel servizio regionale), agevolata dalla ripresa della mobilità generale e dall’allentamento delle restrizioni alla mobilità e delle limitazioni alla capienza massima messe in campo dal Governo italiano, in coerenza con quanto deciso negli altri Paesi europei, per il contenimento della pandemia da Covid-19. Il tutto pur avendo mantenuto le tariffe invariate anche sul fronte dei servizi a mercato.

I costri operativi

I Costi operativi dell’anno si attestano a 11,4 miliardi di euro, in crescita di 1,1 miliardi di euro (+11%) rispetto all’esercizio precedente per effetto della forte ripresa delle attività di business, ma anche per l’assorbimento delle forti discontinuità causate dalla spirale inflattiva generata dall’incertezza socio-politica ed economico-finanziaria legata al conflitto in Ucraina, dall’indebolimento dell’economia in Cina e dalle difficoltà di approvvigionamento lungo le catene del valore, che si traduce nell’aumento del costo delle materie prime, in primis quello dell’energia elettrica.

Gli investimenti

Nell’anno 2022 è stato infatti gestito un livello complessivo di spesa per investimenti tecnici pari a 11,3 miliardi di euro, con particolare riferimento allo sviluppo e al rinnovo dei settori infrastruttura, trasporto e logistica.

La crescita rispetto al 2021, escludendo dal confronto la componente delle anticipazioni finanziarie, è pari a oltre il 9%, contribuendo così al rafforzamento del Paese (il 98% investimenti è sul territorio nazionale e oltre 9 miliardi di euro in infrastrutture ferroviarie e stradali, tra le quali si segnalano, in particolare, le opere sulla rete ferroviaria del Terzo Valico dei Giovi e Nuovo Valico del Brennero e delle Linee Brescia-Verona-Vicenza, Napoli-Bari e TorinoLione).

La solidità patrimoniale 

Il Gruppo FS Italiane mantiene un elevato livello di solidità patrimoniale e finanziaria, con Mezzi propri che a fine 2022 ammontano a circa 41,9 miliardi di euro. La Posizione Finanziaria Netta (PFN), con un indebitamento netto di 7,9 miliardi di euro, registra un decremento di 1 miliardo di euro rispetto al 31 dicembre 2021, con un rapporto PFN/Patrimonio netto circa pari a 0,2 sostanzialmente invariato rispetto all’esercizio precedente. Anche i giudizi delle agenzie di rating danno il pieno riconoscimento dell’affidabilità patrimoniale e finanziaria del Gruppo, con “BBB” da Standard & Poor’s che ha confermato a inizio agosto 2022 il proprio giudizio con outlook “stable” e con Fitch che ha confermato nel mese di novembre il proprio giudizio in “BBB”, con outlook “stable”.

Sostenibilità ambientale, sociale e di governance

FS Italiane conferma il miglioramento del trend delle emissioni climalteranti, anche a fronte di un generalizzato aumento dei consumi energetici (2,01 mln di tonnellate di CO2 equivalente contro i 2,09 mln di tonnellate del 2021). Tale positivo scostamento è riconducibile prevalentemente al rinnovo della flotta ferroviaria con mezzi a più alta efficienza energetica, al miglioramento del mix di generazione elettrico e al decremento dell’uso di combustibili provenienti da fonti fossili. Significativo anche l’impegno nel recupero dei rifiuti speciali, superiore al 95% a fronte di una produzione relativa al 2022 diminuita rispetto agli anni precedenti.  

Il Gruppo FS ha inoltre, da tempo, avviato un percorso di accompagnamento dei propri fornitori verso l’integrazione e il consolidamento di elementi di attenzione sul fronte ambientale e sociale nella fase di approvvigionamento. Dal 2017 sono stati coinvolti più di 700 fornitori, anche attraverso l’utilizzo di EcoVadis, piattaforma tra le più accreditate a livello internazionale, per la valutazione delle performance di sostenibilità della catena di fornitura.

Il turnover: i dipendenti salgono a 85.361 (con sempre più donne)

I dipendenti del Gruppo passano da 81.906 a 85.361 unità, con un turnover determinato da 9.687 risorse entrate e 6.232 uscite, prevalentemente per ricambio generazionale. La presenza femminile è in costante crescita, nel 2022 l’incidenza è pari al 20% (+0,9 punti percentuali), in linea con gli obiettivi e le azioni del Gruppo per ridurre il gender gap. Nella sezione Relazioni finanziarie del sito web fsitaliane.it è disponibile un documento di sintesi con il dettaglio dei principali risultati conseguiti nel periodo dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.  

Le cifre

--> Ricavi operativi pari a 13,7 miliardi di euro (+12% pari a +1,4 miliardi di euro vs 2021)
--> EBITDA pari a 2,2 miliardi di euro (+17% pari a +324 milioni di euro vs 2021, ovvero + 119% pari a +1.110 milioni di euro vs 2021 al netto dei ristori Covid)
--> EBIT pari a 262 milioni di euro (+36% pari a +69 milioni di euro vs 2021, ovvero +112% pari a +855 milioni di euro vs 2021 al netto dei ristori Covid)
--> Utile di esercizio pari a 202 milioni di euro (+5% pari a +9 milioni di euro vs 2021)
--> Investimenti tecnici a 11,3 miliardi di euro (il 98% è sul territorio nazionale), di cui oltre 9 miliardi di euro in infrastrutture ferroviarie e stradali; escludendo dalla comparazione con il 2021 (-10% in valore assoluto) le anticipazioni finanziarie (-2,2 miliardi di euro) si evidenzia un incremento di oltre il 9% degli investimenti realizzati.
--> Posizione finanziaria netta pari a 7,9 miliardi di euro (-1 miliardo di euro vs 2021).
--> Aggiudicate gare in ambito infrastrutturale per 15 miliardi di euro e pubblicati bandi di gara per circa 26 miliardi di euro.
In ambito PNRR, raggiunte, in piena coerenza con il programma tutte le scadenze previste tra le quali si evidenziano l’affidamento lavori sull’infrastruttura ferroviaria Napoli-Bari per un valore di 370 milioni di euro, l’affidamento lavori ERTMS per un valore di 3,27 miliardi di euro e l’affidamento lavori Palermo-Catania per un valore di 1,21 miliardi di euro.
A dimostrazione dell’impegno del Gruppo nel contribuire a sviluppare un sistema di mobilità sostenibile, si evidenziano l’84,2% delle spese in conto capitale, il 60,6% dei ricavi e il 44,5% dei costi operativi riconducibili ad attività ecosostenibili secondo i criteri della Tassonomia europea.

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