Le Marche e lo shopping di Natale. Grandi comuni e borghi si contendono i clienti

Le Marche e lo shopping di Natale. Grandi comuni e borghi si contendono i clienti
​Le Marche e lo shopping di Natale. Grandi comuni e borghi si contendono i clienti
di Véronique Angeletti
4 Minuti di Lettura
Giovedì 15 Dicembre 2022, 03:55

ANCONA Concorrenti sì, ma non rivali i paesi delle Marche. Il campanilismo c’è e si manifesta in piazza, sotto l’albero di Natale. Castelbellino vanta la sagoma dell’abete più grande della regione, Sassoferrato quello più alto vivente addobbato in un centro abitato, e Pesaro, l’albero led più illuminato a basso consumo d’Italia. Ma che siano borghi piccoli o grandi città, hanno un comune denominatore: creare un clima di festa per attirare gente e far fiorire il commercio. 


I pacchi 

L’albero di Petritoli, capitale della destinazione wedding per stranieri nelle Marche, invita a comprare locale.

A terra, ci sono pacchi giganti che pubblicizzano solo le botteghe del Comune. «Vogliamo - spiega il sindaco Luca Pezzani - sensibilizzare i cittadini a partecipare alla tenuta del nostro sistema sociale e per incentivarli abbiamo stampato una locandina in cui si legge: facciamo la scelta migliore acquisiamo nelle attività e nei negozi locali. Viviamo il nostro paese». Anche Borgo Pace, orfano da quest’estate dell’abete a cui mancavano solo 8 centimetri per pareggiare il Duomo di Milano, mira a dare un taglio locale allo shopping natalizio. La sindaca Romina Pierantoni gioca, orgogliosa, la carta del mercatino locale. «Per sostenere i nostri concittadini diamo in esclusiva l’opportunità di esporre alle attività del nostro comune». Il che fa dei torroni, dei panettoni, dei salumi o della pasta all’uovo, dei racconti originali del territorio. Peculiarità che non entrano in competizione con ciò che offrono le grandi città. Anzi, coincidono con la logica con cui si muove Pesaro, capoluogo di Provincia.

La filosofia

«Per rafforzare la competitività di un territorio - osserva il sindaco Matteo Ricci - le città devono fare rete. Un gioco di squadra nel quale grandi centri e piccoli borghi devono mettere insieme le proprie unicità. È la filosofia che portiamo avanti da anni, anche nell’organizzazione dei grandi eventi, come quello del Natale, ed è la stessa strategia di Pesaro Capitale Italiana della Cultura: una sfida storica che nel 2024 vedrà protagonisti tutti i comuni della provincia. Una grande opportunità, dal valore inestimabile, alla quale dobbiamo lavorare insieme, come una “città orchestra” che potrà cambiare l’economia e il volto della città e di tutto il territorio». Una meccanismo che appartiene anche ad Ascoli Piceno. Da un lato ha potenziato l’appeal del suo centro naturale con una “fidelity card”, che mette in rete tutti i negozi, e una App che regala punti a chi si muove in modalità sostenibile, e doppiato lo spazio esterno gratuito per le attività commerciali. «Ma abbiamo anche installato - svela il primo cittadino Marco Fioravanti - otto totem dove ci sono tutti i comuni dell’ascolano che fa da richiamo per il turista, ma serve a ricordare la loro provincia a tutti gli ascolani». 

Gli svantaggi 

Poi, ci sono tanti piccoli borghi che hanno gli svantaggi di essere confinanti con i centri commerciali periferici di altre città. È il caso di Castelbellino-Jesi. «È un fatto storico: gli acquisti negli anni si sono spostati – commenta il sindaco Andrea Cesaroni – fino a impoverire il tessuto commerciale del paese. Di fatto, stiamo cercando di rivitalizzare il centro storico con delle attività ricreative che attirano cittadini e turisti». A breve, inaugurerà in un palazzo di proprietà comunale ristrutturato un’enoteca affidata a un gestore. Che festa sia, per tutti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA