Fabriano, la Indesit ammaina bandiera
E l'ex villa Merloni diventa supermercato

Fabriano, la Indesit ammaina bandiera E l'ex villa Merloni diventa supermercato
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Lunedì 12 Ottobre 2015, 21:38 - Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 11:47
FABRIANO - Via l'elegante insegna 'Indesit' dal palazzo della sede centrale di Fabriano, per far spazio a quella, gigante, di Whirlpool, nello stesso giorno in cui il consiglio comunale è chiamato ad approvare una variante urbanistica che trasformerà l'ex villa del fondatore Aristide Merloni, e il primo laboratorio industriale del gruppo elettrodomestico, in un supermercato. Per una singolare coincidenza, Fabriano consuma un passaggio simbolico attraverso un cambio di paesaggio urbano. L'accordo con cui la Fineldo, la finanziaria della famiglia Merloni, ha ceduto il controllo della Indesit alla multinazionale Usa (66 fabbriche e 68 mila dipendenti nel mondo), risale all'11 luglio di un anno fa.



Siglati dopo mesi di trattative accordi con il Governo e i sindacati, l'integrazione fra i due gruppi procede ora con tempi accelerati: Whirlpool chiuderà la fabbrica Indesit di Albacina ma sta già trasferendo i dipendenti nel sito di Melano, destinato a diventare il principale polo produttivo europeo per i piani cottura.



Nei giorni scorsi Fiom, Fim e Uilm sono stati informati che la "I" di Indesit sarebbe stata "ammainata", e i cartelli stradali sostituiti. Operazione completata ieri, poche ore prima che il consiglio comunale si riunisse per approvare la variante sul cambio di destinazione d'uso della villa di via Dante 56, dove Aristide Merloni aprì nel 1936 il primo laboratorio. Nella casa hanno vissuto anche i figli Francesco, Vittorio, Antonio e Ester, morta da pochi mesi. Il complesso immobiliare in seguito era stato ceduto dai Merloni ad un'azienda edile, e poi, già molto degradato, è finito all'asta fallimentare. Adesso il gruppo alimentare ascolano Gabrielli vuole realizzarci un supermercato: forse di fronte aprirà un fast food McDonald's. In cambio la città avrà una nuova rotatoria stradale.



Non mancano le voci contrarie, come quelle di Cna e Confartigianato. «È proprio necessario - chiedono le due associazioni artigiane - realizzare un nuovo supermercato lungo via Dante? Quell'area ormai da anni ha una vocazione abitativa, che verrebbe sconvolta dalla presenza di queste nuove strutture, portando un grave danno alle aziende commerciali di prossimità». Il rischio insomma è che «un obbrobrio urbanistico» comporti anche la chiusura di tanti piccoli esercizi.



Ma forse, come la vicenda Indesit-Whirlpool dimostra, il tempo del «piccolo e bello» è davvero finito.
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