ANCONA Per fare le scarpe all’America, meglio attrezzarsi per le vendite online, visto che negli States quasi la metà degli acquisti di calzature avviene con l’e-commerce. E se la calzatura più in voga è quella tipo sneakers, c’è comunque un 39% di mercato che cerca scarpe da uomo e donna non sportive. Indicazioni utili per le nostre aziende di calzature intenzionate a farsi spazio in un mercato complesso e diversificato come quello Usa - con tendenze, clima e target di prezzo differenti in ogni Stato - che sta già dimostrando di apprezzare sempre di più le scarpe Made in Marche, visto che il 2022 si è chiuso con un aumento di export superiore al 30%.
Cina e Vietnam
E le proiezioni dell’Ice per il mercato americano nel settoree calzature mostrano una crescita maggiore dell’intero comparto moda, con un +14% previsto nel 2023 rispetto al +11% della moda e così anche nel 2025 quando la crescita sarà del 3% contro il 2%.
Potenziale enorme
«Grazie al Progetto Usa 2023 le imprese aderenti ci arriveranno preparate - spiega Santori -. Il mercato americano è enorme, 330 milioni di potenziali clienti. Per raggiungerli però servono importanti investimenti in marketing, perché il marchio deve essere conosciuto. Un conto è la griffe, un altro il brand che deve qualificarsi per tipologia di prodotto prezzo, o storia». Uno dei consigli emersi nell’incontro con l’Ice è che le aziende devono organizzarsi con l’e-commerce, visto che il 47% delle scarpe è comprato online. Ci sono poi alcune parole chiave da tenere ben presenti quando si lavora con gli Stati Uniti: la sostenibilità ambientale e sociale del prodotto, la sua capacità di durare nel tempo e di essere poi riciclato. «Tutti valori - spiega Svem - che qualificano la produzione e spingono il cliente, soprattutto tra i millennial e la generazione Z, a pagare qualcosa in più».
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