ANCONA - Destinazione Dubai, con il 60% delle spese sostenute a carico di Regione Marche e Camera di Commercio. È una clamorosa accelerazione sul fronte dell’internazionalizzazione, con l’evidente intenzione di far fruttare al massimo il brand Marche che sta avendo, grazie al successo di Roberto Mancini agli Europei di calcio, una popolarità senza precedenti.
La grande esposizione
Così l’Expo 2020 (dal 1° ottobre di quest’anno al 31 marzo del prossimo) perde in un amen l’aura di scetticismo che si è portata dietro finora per diventare «una grande possibilità che le imprese devono cogliere perché potrà rappresentare lo scenario giusto per promuoverci su tutti i mercati del sud est asiatico e che farà parlare delle Marche durante un momento di enorme visibilità internazionale»: parole del vicepresidente Mirco Carloni. Dietro il bando ci sono una strategia più ampia sull’internazionalizzazione e tre obiettivi prioritari: far crescere il numero delle aziende esportatrici delle Marche, rendere più stabile la loro presenza sui mercati globali e aprire nuove strade, perché – come ha insegnato l’esperienza dei calzaturieri con la Russia – il monomercato è una trappola dalla quale è faticoso liberarsi.
L’accordo senza precedenti
L’accordo non ha precedenti per quantità di risorse disponibili (3 milioni di euro), per completezza di interventi (dalle fiere all’innovazione, dal sostegno al comparto del cappello alla presenza all’Expo di Dubai) e di conseguenza non ha precedenti nemmeno la platea di aziende che possono approfittare dei finanziamenti regolati da bandi che saranno con burocrazia ridotta al minimo, almeno nelle promesse. «Quando parliamo di competere nel mondo dobbiamo parlare anche competenze, e quindi della necessità di un rapporto sempre più stretto con chi le competenze le fa crescere, e di ecosistema inclusivo, dove comunità, istituzioni e imprese lavorano di squadra».
L’appello al cambiamento
Quello del presidente camerale Gino Sabatini non solo è un appello al cambiamento, ma anche un assist alla Politecnica delle Marche, che proprio sui focus presenti a Expo 2020 mette in prima linea e con un approccio progettuale numerosi dipartimenti di tutte le facoltà dell’ateneo. «Il clima e la biodiversità, lo sviluppo resiliente, urbano e rurale nelle Marche, l’inclusività, la mobilità elettrica, l’intelligenza artificiale applicata alla sanità – sottolinea il rettore Gian Luca Gregori -, oltre ad approcci sostenibili per la gestione dei rifiuti e dell’acqua».
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