L'ex Governatore delle Marche Ceriscioli attacca: «La destra ha massacrato me ma sta facendo un disastro»

L'ex Governatore delle Marche Ceriscioli attacca: «La destra ha massacrato me ma sta facendo un disastro»
​L'ex Governatore delle Marche Ceriscioli attacca: «La destra ha massacrato me ma sta facendo un disastro»
di Luigi Benelli
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Mercoledì 7 Dicembre 2022, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 08:19

ANCONA- Luca Ceriscioli, ex governatore che aveva deciso di tenere per sé la delega alla Sanità: la Regione Marche ha varato il Piano operativo per le liste d’attesa, cosa ne pensa?

«Non trovo nulla di nuovo rispetto al passato in questo piano. Ho visto strategie e misure che si applicavano già nella scorsa legislatura. Penso al monitoraggio, alla messa a confronto dei dati per vedere se la produzione è in linea. Ma mi sarei stupito del contrario. Non ho trovato l’elemento di novità. Ed è chiaro anche il ricorso all’utilizzo del privato convenzionato quando serve. Ritrovo la questione delle liste di garanzia così come la presa in carico per le patologie principali, un tema del 2016, già attuato durante la mia legislatura».

Quindi quali sono i punti di debolezza visto che il ministero della Salute sta monitorando 10 prestazioni per le quali scattano le liste di garanzia ormai da mesi?

«La prima cosa da rilevare è che l’attuale giunta non mette fondi per fare qualcosa, per pagare straordinari, per assumere medici.

Non c’è nulla di questo. Di fatto non aggiunge nulla a quanto già si faceva».

Gli organici sono inadatti alla richiesta di prestazione?

«Le liste d’attesa indicano che c’è una risposta sempre limitata. Ora bisogna capire se rispetto al tetto di spesa abbiano margini per assumere. Ma il loro modello sanitario non ha avuto svolte: le strutture generali sono le stesse, non ci sono ospedali in più rispetto al 2020. Eventuali assunzioni potrebbero dare un segno di svolta».

Il centrodestra l’ha molto critica rispetto al suo operato sulla sanità: ritiene stia facendo meglio?

«Secondo me è un problema serio per loro, mi hanno massacrato. Salvo scoprire che oggi siamo andati indietro rispetto al passato. Con noi dicevano che dovevamo assumere quando eravamo già al tetto di spesa massimo. Ora è un disastro. Hanno fatto tanta demagogia, ma tutti i nodi stanno venendo al pettine».

Faccia degli esempi.

«Ci dicevano di fare meno ricorso al privato. Ma oggi i reparti sono pieni di personale di cooperative ormai in maniera ordinaria, non straordinaria. Non hanno riaperto gli ospedali territoriali come promesso, per loro fortuna non hanno applicato il modello dei 13 reparti da riaprire. Questo avrebbe portato a una carenza ancora ulteriore di personale. Rispetto alle promesse fatte agli elettori le cose stanno andando diversamente. Il fatto è che fino a ieri potevi trovare giustificazioni nell’emergenza Covid, ma oggi non è più accettabile e le criticità sono evidenti. Mi viene da dire che gli va bene solo quando non cambiano rispetto al passato».

Pensa che la sua “eredità” sia andata sprecata?

«Il Bonus malus è stato un valido tentativo di responsabilizzare chi decide di non andare alla visita a comunicarlo per lasciare il posto. Quanto alla App my cup era stata persino premiata, un dispositivo utile se si alimentano le agende».

La riforma sanitaria potrà cambiare qualcosa?

«No, anzi avranno qualche dirigente in più e forse qualche medico in meno».

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