Eutanasia, no al referendum: «Non tutela la vita e i deboli». La sentenza della Corte costituzionale dopo il via libera al suicidio assistito per Mario

Palazzo della Consulta sede della Corte Costituzionale
Palazzo della Consulta sede della Corte Costituzionale
di Maria Teresa Bianciardi
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Mercoledì 16 Febbraio 2022, 04:35

ANCONA - Inammissibile. La Corte costituzionale ieri ha bocciato il referendum sull’eutanasia legale perché «a seguito dell’abrogazione, anche se parziale, della norma sull’omicidio del consenziente non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili».

 
La storia marchigiana
Una sentenza che arriva pochi giorni dopo il via libera per il suicidio assistito di Mario, il camionista marchigiano di 43 anni rimasto tetraplegico a seguito di un incidente stradale avvenuto nel 2010.

L’associazione Luca Coscioni ha commentato la sentenza della Corte costituzionale con amarezza: «Il cammino verso la legalizzazione dell’ eutanasia non si ferma. Certamente, la cancellazione dello strumento referendario da parte della Corte costituzionale sul fine vita renderà il cammino più lungo e tortuoso, e per molte persone ciò significherà un carico aggiuntivo di sofferenza e violenza. Ma la strada è segnata».


La prima vittoria
Una strada che sul fronte del suicidio assistito ha invece ottenuto una vittoria storica, con la relazione del Gruppo multitecnico disciplinare che ha giudicato corretto il farmaco scelto da Mario (con l’aiuto dei consulenti e dei legali) per dire addio ad una vita diventata ormai insopportabile. Era l’ultimo tassello che mancava al marchigiano per poter accedere al suicidio medicalmente assistito, visto che la sua situazione risponde ai quesiti stabiliti dalla Corte costituzionale.


Le reazioni
E se nei giorni scorsi Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Coscioni sottolineava il grande passo verso il rispetto dei diritti e della libertà personale, ieri ha commentato la sentenza che ha bocciato il referendum sull’eutanasia legale: «È una brutta notizia per coloro che sono in condizioni di sofferenza insopportabile contro la loro volontà come una tortura. È una brutta notizia anche credo per la democrazia nel nostro Paese che ha mancato un’occasione di confronto su un tema sociale che poteva collegare la vita delle istituzioni. Sicuramente la battaglia per la legalizzazione dell’eutanasia non solo non termina ma sono fiducioso che la porteremo a compimento con successo magari con nuove disobbedienze civili e ricorsi».

Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario del Pd, Enrico Letta: «La bocciatura da parte della Corte Costituzionale del referendum sull’eutanasia legale deve ora spingere il Parlamento ad approvare la legge sul suicidio assistito, secondo le indicazioni della Corte stessa».

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