Esino, ecco come si gestisce un fiume. L’esempio virtuoso (pubblico-privato) di Loccioni

Esino, ecco come si gestisce un fiume». L’esempio virtuoso (pubblico-privato) di Loccioni
Esino, ecco come si gestisce un fiume». L’esempio virtuoso (pubblico-privato) di Loccioni
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 21 Settembre 2022, 03:05

ROSORA - Da minaccia a risorsa. Quando l’adeguata gestione di un fiume non solo evita disastri ma può portare benefici ad un’intera comunità. È il caso del progetto “2 km di futuro”, sviluppato lungo il corso dell’Esino da una vincente collaborazione tra pubblico e privato.  I 2 km, nello specifico, sono quelli del tratto che scorre nell’area compresa tra l’uscita della Ss76 Maiolati-Castelplanio e quella di Apiro-Mergo, adottati nel 2012 dal Gruppo Loccioni ed oggetto - in collaborazione con la Regione, la provincia di Ancona ed i Comuni di Rosora e Maiolati-Spontini - di una serie di interventi migliorativi che, con ogni probabilità, hanno contribuito ad evitare l’esondazione nel corso degli ultimi eccezionali eventi meteorologici. Non solo: proprio quell’Esino che negli anni ‘90 era diventato un incubo per i territori lambiti dal suo corso, oggi produce energia idroelettrica a servizio della sede Loccioni ad Angeli di Rosora per oltre 550 MWh/ anno. «Ora il fiume è tornato sicuro, ha suggerito la nascita di iniziative pubbliche e private (piste ciclabili, punti di ristoro), è diventato fonte di energia elettrica e termica», aveva sottolineato all’epoca il patron Enrico Loccioni, che oggi preferisce non parlare per rispetto delle vittime dell’alluvione tra il 15 ed il 16 settembre. 


Il circolo virtuoso


Ma a parlare per lui è il progetto, che ha anche visto il recupero di materiale vegetale, durante la pulizia degli argini e del letto del fiume, utilizzato come energia aggiuntiva nei periodi invernali grazie ad una caldaia a biomassa. Inoltre, dal 2019 è stato completato il processo di elettrificazione. L’investimento di oltre 3 milioni di euro da parte dell’impresa Loccioni - ai quali si sono aggiunti fondi pubblici per arrivare ad un totale di 10 milioni di euro - ha permesso non solo di scongiurare diverse esondazioni, ma anche di progettare la creazione di nuove competenze e nuovi posti di lavoro. Grazie alla messa in sicurezza del fiume, infatti è stato possibile realizzare due nuove laboratori con performance energetiche sempre migliorate. I laboratori tecnologici su entrambe le sponde del fiume, la messa in sicurezza e valorizzazione del parco fluviale, la pista ciclabile, il monitoraggio in continuo della sicurezza idro-geologica, la micro-grid energetica, sono espressione di questa armonia tra impresa e comunità, tra pubblico e privato, tra uomo e natura. 
 

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