Elezioni politiche, Giorgio Fede (M5s): «Fiducia negli elettori. I sondaggi? Ci sottostimano, noi facciamo scegliere alla base»

Elezioni politiche, Giorgio Fede (M5s): «Fiducia negli elettori. I sondaggi? Ci sottostimano, noi facciamo scegliere alla base»
Elezioni politiche, Giorgio Fede (M5s): «Fiducia negli elettori. I sondaggi? Ci sottostimano, noi facciamo scegliere alla base»
di Lolita Falconi
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Domenica 28 Agosto 2022, 03:35

Giorgio Fede, capolista al plurinominale Camera per il M5S. Sondaggi alla mano, lei sembrerebbe essere l’unico pentastellato ad avere chance di tornare in Parlamento.

Previsione catastrofista o rischio reale?
«I sondaggi con noi non hanno mai avuto successo e ci hanno sempre sottostimato. Ad esempio quelli attuali sono in ascesa e ben diversi rispetto a quelli di 15 giorni fa. Ho fiducia negli elettori».

 
In ogni caso, ci sarà una riduzione netta della pattuglia marchigiana. A cosa imputa questo declino?
«La prima causa del calo è la conseguenza del taglio dei parlamentari che abbiamo voluto noi, per la prima volta nella storia Italiana. Grazie a questa scelta risparmieremo 300.000 euro al giorno. La vecchia politica ha sempre tagliato di tutto ma alle poltrone ci hanno sempre tenuto particolarmente. Noi siamo diversi, crediamo che governare voglia dire assumersi una responsabilità. Chi lo fa, storicamente viene penalizzato, oggi è toccato anche noi che non abbiamo mai agito per il consenso ma per mantenere le promesse».
Il M5S ha fatto mancare la fiducia al governo Draghi.
«Il Movimento ha aderito al governo Draghi per la gestione del Pnrr, ma in questa fase ha sollevato dei dubbi e proposto soluzioni concrete. Draghi dalle votazioni per il Presidente della Repubblica evidentemente aveva altri obiettivi. È l’unico Presidente del Consiglio che stava presentando le dimissioni pur avendo un’ampia maggioranza potenziale per continuare a governare». 
Anche Lega e Forza Italia hanno fatto mancare la fiducia.
«La destra prima ha dichiarato “sì al governo ma senza M5s” per poi ripensare al suo personale tornaconto e rimangiarsi la parola data un’ora prima. Il Pd e le scelte di Letta parlano da sole, credo difficili da capire anche per l’elettorato di sinistra più fedele».
Quindi è ancora convinto della bontà di quella decisione? 
«Sì, cosa dovevamo fare se non segnalare i problemi dei cittadini?»
L’asse del potere politico si è spostato da Pesaro ad Ascoli, che conta un numero molto rilevante di candidati (e potenziali eletti) in Parlamento. Che segnale è?
«Il peso per il Movimento è per le Marche, trovo stucchevole questa lettura di campanile tra Nord e Sud, tra Ascoli o Pesaro. Noi siamo tutti candidati marchigiani ed eleggeremo solo marchigiani. Noi definiamo la nostra proposta “Il campo Giusto”. Ad oggi siamo gli unici che hanno permesso alla propria base di scegliere i candidati. Non sono state le segreterie romane di partito». 
Quali saranno le priorità per le Marche su cui focalizzerà la sua azione di deputato, nel caso venisse eletto?
«Sicuramente la priorità sarà seguire quanto avviato nella legislatura che sta volgendo al termine. La Ferrovia dei Due Mari, in fase di studio di fattibilità, il completamento della Quadrilatero, con la variante San Severino-Tolentino che deriva proprio da una nostra proposta, e poi le opere già commissariate allo scopo di velocizzarne l’iter: la strada Salaria, l’ampliamento della linea ferroviaria Orte-Falconara, la Fano-Grosseto. Voglio ricordare un’altra cosa: grazie al nostro lavoro le Marche riavranno, dal mese di ottobre, nuovi voli di linea che le collegheranno con Roma, Milano e Napoli ad un prezzo agevolato».
 

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