Il fortino rosso scricchiola, FdI traino del centrodestra: sono cambiati tutti gli equilibri

Ad Ancona la partita decisiva si gioca tra due settimane

Il fortino rosso scricchiola, FdI traino del centrodestra: sono cambiati tutti gli equilibri
Il fortino rosso scricchiola, FdI traino del centrodestra: sono cambiati tutti gli equilibri
di Lolita Falconi
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Martedì 16 Maggio 2023, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 07:34
Nelle Marche primo round al centrodestra, trainato da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Nel Pd invece non si fa sentire l’effetto Schlein. Se le elezioni amministrative del 14 e 15 maggio erano una cartina di tornasole dello stato di salute dell’alleanza politica che guida il Governo e la Regione, il test marchigiano appare superato. A Falconara, unico comune sopra i 15mila abitanti in cui l’amministrazione uscente era di centrodestra, la sindaca Stefania Signorini strappa il bis al primo turno. Il centrosinistra, che aveva 3 Comuni, peraltro tutte storiche roccaforti rosse, riconquista al primo colpo solo Grottammare, esito che era abbastanza scontato. A Porto Sant’Elpidio, dove il centrodestra si è presentato diviso, il candidato di Fratelli d’Italia spopola e sfiora addirittura la vittoria al primo turno, quello sostenuto da Lega e Forza Italia si ferma al 23% (con i due partiti che però non brillano), il portabandiera della sinistra è sotto al 30.  


I riflettori


Ma i riflettori, diciamolo, erano tutti puntati su Ancona. Dove, dopo almeno un paio di decenni di amministrazioni rosse, il centrodestra si aggiudica per la prima volta il match elettorale, con Fratelli d’Italia motore della coalizione. Ribaltando i rapporti di forza di cinque anni fa quando la sindaca dem Valeria Mancinelli chiuse 47% a 28% il primo turno e stravinse facile al ballottaggio. Stavolta si è respirata fin dall’inizio della campagna elettorale aria di cambiamento. La partita che si giocherà domenica 28 e lunedì 29 è apertissima. Per la prima volta Ancona risulta contendibile. Il fortino scricchiola. Saranno quindi giorni di campagna elettorale pancia a terra per i due schieramenti che giocheranno tuttavia partite molte diverse.

La candidata del centrosinistra, Ida Simonella, dovrà fare di tutto per cercare alleanze e accordi, allargando il campo agli elettori degli altri schieramenti tutti vicini politicamente alla sua area. Daniele Silvetti invece, che ha già dalla sua tutto il centrodestra, avrà un compito più difficile: far tornare a votare i suoi e convincere quelli che non hanno votato ad andare alle urne.

Il conto alla rovescia

Due settimane all’attesissimo verdetto finale. Ancona, nella politica marchigiana rappresenta uno spartiacque. Se il centrodestra, forte del risultato di ieri, riuscirà a strappare la città alla sinistra, non sarà solo il completamento della filiera Governo-Regione-Comune, come auspicato dalla premier Giorgia Meloni, ma anche un’ipoteca pesante sulle prossime due sfide comunali del 2024: Pesaro e Fano. Nel caso in cui invece il Pd (comunque primo partito ad Ancona) riuscisse a vincere, per i dem a guida Chantal Bomprezzi sarebbe un’insperata iniezione di fiducia per rimettersi in marcia verso le Regionali 2025. Dove però serviranno alleanze. Ma con chi? Il M5S è ridotto ai minimi termini (sotto al 4% sia ad Ancona che a Falconara, inesistente a P. S. Elpidio e Grottammare), il terzo polo va poco sopra il 3%. Il cruccio a sinistra è questo. Ma il test elettorale di ieri ha dimostrato che anche il centrodestra sta cambiando pelle: è sempre più monocolore Fratelli d’Italia, con gli altri due alleati, Lega e Fi, ridotti ormai al ruolo di comparse. Il campanello d’allarme è suonato forte e chiaro soprattutto per il partito di Salvini, superato sia ad Ancona che a Porto Sant’Elpidio da Forza Italia (uniche due grandi città in cui erano presenti i due simboli). Sembrano lontani anni luce i tempi (eppure era il 2020) in cui il “fratello d’Italia” Acquaroli conquistò la Regione grazie anche all’exploit della Lega.
 

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