Oggi l’inaugurazione dell’Anno giudiziario: il report sulla criminalità nelle Marche. Preoccupano i reati collegati alla droga

Si inaugura oggi l'anno giudiziario delle Marche
Si inaugura oggi l'anno giudiziario delle Marche
di Federica Serfilippi
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Sabato 22 Gennaio 2022, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 15:06

ANCONA - «Le misure di limitazione degli spostamenti e delle attività commerciali e ricreative hanno inciso anche sulla tipologia dei reati commessi. Complessivamente è stato registrato un sensibile decremento della commissione dei reati comuni quali furti e rapine, fenomeni che suscitano nei cittadini maggior senso di insicurezza e allarme sociale, mentre risulta aumentato il numero dei delitti di truffa ed estorsione commessi via internet». È l’andamento della criminalità nella nostra regione tracciato dal procuratore generale facente funzioni Luigi Ortenzi, a ridosso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario che si terrà questa mattina al tribunale di corso Mazzini.

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Il confronto
La pandemia, dunque, ha inevitabilmente trasformato anche il modo di delinquere, facendo aggrappare i malviventi alla rete del web. Rimane comunque preoccupante il numero dei reati collegato allo spaccio di droghe. «Il consumo di sostanze stupefacenti e alcol – ha detto il procuratore - purtroppo spesso si ricollega alla piaga sociale e culturale degli incidenti stradali». Particolare attenzione «è stata riservata agli illeciti economico-finanziari attraverso una mirata attività investigativa volta a contrastare le pratiche anti concorrenziali degli accaparramenti e/o delle manovre speculative sui prezzi delle commesse poste in essere.

Le ripercussioni sul contesto socio-economico causate dall’emergenza epidemiologica comportano infatti una fragilità economico-finanziaria a carico di famiglie e imprese e potrebbe di conseguenza accrescere i rischi di usura facilitando l’acquisizione, diretta o indiretta, delle aziende da parte di organizzazioni criminali». Proprio per questo pericolo («anche se non sembrano sussistere segnali che possano far ritenere esistenti forme di infiltrazioni criminali») «non deve mai venir meno un attento monitoraggio del territorio marchigiano, caratterizzato da un sistema produttivo basato per lo più su piccole e medie imprese, potenzialmente attrattivo per la criminalità organizzata». 


Il personale 
Per quanto riguarda la mancanza di risorse all’interno del distretto, il problema è ormai cronico. Sul piano amministrativo, «gli uffici presentano ancora gravi scoperture, soprattutto con riferimento alle figure apicali; basti pensare che quella complessiva è ancora superiore al 21% e quella della procura generale, che attualmente è la più preoccupante, è più del 30%». Un aiuto lo porteranno le risorse del Pnrr, come sottolineato dal presidente della Corte d’Appello Luigi Catelli: «Al nostro distretto sono stati assegnati 140 nuovi funzionari», di cui 44 in Corte d’Appello, 35 al tribunale di Ancona, 19 a quello di Macerata, 12 a Fermo, altrettanti a Pesaro, 9 ad Ascoli e 9 ad Urbino. I primi innesti («giovani risorse di carattere straordinario») già a partire dal prossimo mese. Aiuteranno anche gli uffici nella sfida della transizione digitale. I fondi del Pnrr serviranno anche a smaltire i fascicoli arretrati e a una riduzione della durata media dei processi entro il 2026 (40% per il civile, 25% per il penale). «Abbiamo di fronte – ha detto il presidente Catelli – un’occasione da non perdere, al fine di affrontare alla radice il problema di efficienza della giustizia civile e penale». Nel complesso - si legge nel report - si è registrata una ripresa significativa nella produttività degli uffici «tenuto conto che si è dovuto cambiare in modo drastico e in tempi brevi le abitudini di lavori dei magistrati, del personale amministrativo, degli avvocati».

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