ANCONA - «Le misure di limitazione degli spostamenti e delle attività commerciali e ricreative hanno inciso anche sulla tipologia dei reati commessi. Complessivamente è stato registrato un sensibile decremento della commissione dei reati comuni quali furti e rapine, fenomeni che suscitano nei cittadini maggior senso di insicurezza e allarme sociale, mentre risulta aumentato il numero dei delitti di truffa ed estorsione commessi via internet». È l’andamento della criminalità nella nostra regione tracciato dal procuratore generale facente funzioni Luigi Ortenzi, a ridosso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario che si terrà questa mattina al tribunale di corso Mazzini.
Il confronto
La pandemia, dunque, ha inevitabilmente trasformato anche il modo di delinquere, facendo aggrappare i malviventi alla rete del web. Rimane comunque preoccupante il numero dei reati collegato allo spaccio di droghe. «Il consumo di sostanze stupefacenti e alcol – ha detto il procuratore - purtroppo spesso si ricollega alla piaga sociale e culturale degli incidenti stradali». Particolare attenzione «è stata riservata agli illeciti economico-finanziari attraverso una mirata attività investigativa volta a contrastare le pratiche anti concorrenziali degli accaparramenti e/o delle manovre speculative sui prezzi delle commesse poste in essere.
Il personale
Per quanto riguarda la mancanza di risorse all’interno del distretto, il problema è ormai cronico. Sul piano amministrativo, «gli uffici presentano ancora gravi scoperture, soprattutto con riferimento alle figure apicali; basti pensare che quella complessiva è ancora superiore al 21% e quella della procura generale, che attualmente è la più preoccupante, è più del 30%». Un aiuto lo porteranno le risorse del Pnrr, come sottolineato dal presidente della Corte d’Appello Luigi Catelli: «Al nostro distretto sono stati assegnati 140 nuovi funzionari», di cui 44 in Corte d’Appello, 35 al tribunale di Ancona, 19 a quello di Macerata, 12 a Fermo, altrettanti a Pesaro, 9 ad Ascoli e 9 ad Urbino. I primi innesti («giovani risorse di carattere straordinario») già a partire dal prossimo mese. Aiuteranno anche gli uffici nella sfida della transizione digitale. I fondi del Pnrr serviranno anche a smaltire i fascicoli arretrati e a una riduzione della durata media dei processi entro il 2026 (40% per il civile, 25% per il penale). «Abbiamo di fronte – ha detto il presidente Catelli – un’occasione da non perdere, al fine di affrontare alla radice il problema di efficienza della giustizia civile e penale». Nel complesso - si legge nel report - si è registrata una ripresa significativa nella produttività degli uffici «tenuto conto che si è dovuto cambiare in modo drastico e in tempi brevi le abitudini di lavori dei magistrati, del personale amministrativo, degli avvocati».
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